Parma è città creativa Unesco per la gastronomia e la Food valley è sotto i riflettori nell'anno nazionale dedicato al cibo. Ma sarà anche capitale della cultura nel 2020 e guardando al futuro, la città guidata dal sindaco Federico Pizzarotti punta proprio sulla cultura, come leva per attrarre investitori e turisti, e per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini. È un'operazione di city-branding quella che racconta l'assessore all'Urbanistica Michele Alinovi che guarda a Lione come modello di riferimento. «Siamo andati in visita nella città francese con dei colleghi dell'amministrazione – spiega – e abbiamo trovato forti assonanze per l'attenzione al cibo e alla musica, e per la vivacità di una città universitaria. Lione ha investito e migliorato il suo appeal per aziende legate al farmaco e all'agroalimentare, tradizioni culturali che ricordano le nostre. Ancora, anche morfologicamente le due città sono terre tra due fiumi». La cultura, messa a fuoco dal lavoro sinergico dell'intera squadra dell'amministrazione comunale, riattiva il territorio nell'ambito di un piano integrato con un investimento per l'attuazione di questi distretti di 61 milioni di euro. Del budget complessivo, 33 milioni sono già finanziati, di cui 23 con contributi della Regione e dello Stato (18 dal Piano Periferie per l'area dell'ospedale vecchio e del Workout Pasubio) e 10 con risorse del Comune.
Nel centro storico e in periferia, Parma oggi è un laboratorio dinamico e, con l'obiettivo di gestire al meglio gli spazi pubblici, ha messo in moto una strategia che riguarda sette distretti socio-culturali. «In sostanza – racconta Alinovi - la rigenerazione dello spazio fisico deve essere funzionale a sostenere la vitalità dei quartieri, prevedendo la distribuzione delle funzioni (commercio, attività ricreative, culturali e sociali) e favorendo la coesione sociale, le relazioni di vicinato e l'identificazione con i luoghi, per generare meccanismi virtuosi di controllo informale del territorio».
Ogni distretto è caratterizzato da un tema d'interesse sovralocale ed esprime un punto d'eccellenza con un intervento immobiliare.
Nella parte nord della città, vicino alla stazione ferroviaria e al centro storico, si lavora per dare vita al distretto delle imprese creative con Workout Pasubio al posto del complesso ex-Manzini. Nel 2014 era stato lanciato un percorso di progettazione partecipata, concluso con un meta-progetto, e attualmente lo spazio è tornato a vivere grazie al suo uso temporaneo, ma anche come incubatore sperimentale con spazi di coworking e fablab. «Il progetto – racconta l'assessore - sarà completato entro il 2021 e in quest'area immaginiamo di poter ospitare un laboratorio dedicato ai processi di cittadinanza attiva».
Il complesso dell'ospedale vecchio, a ovest del torrente Parma, diventerà il distretto della memoria sociale, civile e popolare. Oltretorrente si prevede di riabilitare questo spazio con una funzione museale ed espositiva, con una galleria mercatale e una biblioteca civica.
Nel quartiere Montanara, tra la prima periferia a Sud di Parma, e gli agglomerati delle frazioni, in un'area che ha assolto un'importante funzione aggregante per i giovani del quartiere, ma che è stata resa inagibile dopo il sisma, nascerà il distretto d'eccellenza delle arti audiovisive. «Sarà un polo per l'alta formazione e la produzione, in stretta sinergia con l'Università degli studi di Parma – ricorda Alinovi – integrato con un centro giovani e un'area coworking».
Il complesso monumentale di San Paolo ospita già oggi alcune importanti istituzioni, come la Biblioteca Guanda, la Pinacoteca Stuarde la Camera di San Paolo. L'obiettivo dell'Amministrazione è quello di accentrare in quest'area la promozione dell'offerta turistica, a partire dal driver del cibo, e a seguire di insediare la sede della Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy negli spazi dei Chiostri del Correggio.
Con il progetto Aemilia 187 A.C. si pensa alla comunità accademica recuperando gli spazi archeologici del sottopasso del Ponte Romano e ultimando già nell'autunno del 2018 un hub universitario.
Per i più piccoli c'è l'idea di una Cittadella dei ragazzi, pensata per le famiglie, per la quale il Comune cerca dei partner privati per la valorizzazione di un patrimonio immobiliare che è testimonianza dell'architettura militare cinquecentesca, e di un adiacente parco pubblico.
Parma è anche musica e la scelta di trasferire la sede della Fondazione Arturo Toscanini all'interno dell'edificio ex Centro Congressi, localizzato nel parco Ex-Eridania, ha permesso di promuovere un processo di valorizzazione del polo culturale e congressuale, che già conta l'Auditorium Paganini, l'ex Centro Congressi e la Sala Ipogea. Il sistema-musica è già in funzione da un anno e il Comune auspica di riuscire a valorizzare al meglio l'offerta di spazi polifunzionali, pensati per attività informative, convegnistiche, artistiche e culturali, corredati da attrezzature ricettive.
Spazi storico-museali sottotono e aree dismesse si riaccendono nella mappa di Parma, che guarda alla trasformazione fisica dei suoi spazi ascoltando i bisogni, valorizzando le vocazioni e sperimentando quando possibile.
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