Accanto agli hotel, Marriott punta sugli appartamenti. Saranno, infatti, 340 una volta a regime le proprietà immobiliari che
Marriott metterà a disposizione dei propri clienti grazie all’ampliamento del progetto pilota di home-sharing a Parigi, Roma
e Lisbona dopo il debutto a Londra.
L’iniziativa fa seguito al progetto pilota della durata di cinque mesi che ha avuto luogo a Londra in collaborazione con Hostmaker,
start-up londinese che opera nella gestione di appartamenti in home-sharing.
Un modo per combattere la concorrenza degli affitti brevi? Può darsi, ma il metodo permette anche di allungare i soggiorni
e offrire alla clientela spazi più ampi.
Da oggi chi vhiaggia con Marriott può scegliere tra un ampio portafoglio di proprietà nei quattro mercati europei citati,
proprietà che rientrano nel circuito alberghiero che permette di guadagnare e riscattare punti attraverso la piattaforma fedeltà
di Marriott, che include i programmi Marriott Rewards e Starwood Preferred Guest.
Quali i criteri per selezionare le case? Puntare sul design, ma anche sulla funzionalità e sulla posizione in città. Nessuna
proprietà può venir meno ad elevati standard di qualità e sicurezza. Se questo non bastasse i clienti possono appoggiarsi
a un servizio di assistenza 24 ore al giorno, sette giorni a settimana.
Del portafoglio fanno parte case come l’ atelier parigino con tre camere da letto, porte in stile francese e vista sulla Torre
Eiffel o l’appartamento romano dal design anni 50.
“Il progetto pilota di Londra è stato accolto benissimo, dimostrandosi complementare alla nostra attuale gamma di hotel e
incrementale alla nostra attività. Siamo impazienti di ampliare la nostra offerta di home-sharing nelle città di Parigi, Roma
e Lisbona” dicono da Marriott.
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