Un calo del 15,8% dal 2010 a oggi. È la discesa dei prezzi delle abitazioni in Italia registrata dall’Istat nel secondo trimestre dell’anno in corso. La valutazione è stata fatta rispetto al livello medio del 2010 che è il primo anno nel quale è disponibile la serie storica. Il dato è fortemente influenzato dall’andamento dei valori delle case esistenti, che hanno lasciato sul terreno nel periodo considerato il 22,1%. In positivo, invece, l’andamento delle abitazioni nuove, i cui prezzi sono saliti dello 0,8%.
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Se si guarda solo al secondo trimestre 2018 l’indice dei prezzi delle abitazioni Istat registra quotazioni in crescita dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e diminuisce dello 0,2% nei confronti dello stesso periodo del 2017 (era -0,5% nel primo trimestre 2018). Anche in questo caso il calo è da attribuire esclusivamente ai prezzi delle abitazioni esistenti (-0,7%).
I prezzi delle abitazioni nuove, invece, accelerano passando dal +1% del primo trimestre del 2018 al +1,6% del secondo trimestre
del 2018. In media, nel primo semestre del 2018, rispetto allo stesso periodo del 2017, i prezzi delle abitazioni diminuiscono
dello 0,4%, sintesi di dinamiche di prezzo di segno opposto in quanto i prezzi delle abitazioni nuove, il cui peso sull’indice
generale è poco più di un quinto, aumentano dell’1,3% mentre quelli delle abitazioni esistenti diminuiscono dello 0,9%.
Proprio ieri un report di Sigest ha fotografato un mercato milanese delle case nuove particolarmente dinamico con valori stabili
nel centro storico ma in crescita nelle zone dei Bastioni e della semiperiferia (oltre il 5%).
Qualche settimana fa l’agenzia delle Entrate ha pubblicato l’Osservatorio sulle compravendite. Il quadro del mercato italiano
residenziale vede dunque prezzi fermi o ancora in lieve calo e compravenidte in aumento del 5,6% nel periodo aprile-giugno
2018.
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