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Mutui verdi, il primo prodotto finanziario annunciato in Uk

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Mutui verdi, il primo prodotto finanziario annunciato in Uk

Marka
Marka

Ironia della sorte, esordiranno proprio nella Gran Bretagna prossima alla “brexit” i primi “mutui verdi” con il bollino europeo. O, per meglio dire, prestiti verdi. Arriva da un accordo sottoscritto fra Bnp Paribas Personal Finance ed E.On il primo esempio pilota sorto in seno all'iniziativa Energy Efficient Mortgages, finanziata con fondi Ue-Horizon 2020,che mira allo sviluppo di un mercato continentale di finanziamenti vincolati al miglioramento dell'efficienza energetica delle abitazioni. Un progetto che coinvolge decine di stakeholder e banche, compresi soggetti italiani o operanti in Italia (Abi, Enea, Crif, Green building council, Rics, Mps, Bpm, Bper, Crédit Agricole, Société Générale, Volksbank, Friulovest Banca, Unicredit).

Non oltre la metà del 2019, verrà testato sul mercato inglese un prodotto destinato sia a chi compra casa sia a chi sostituisce o rinegozia il finanziamento ipotecario. Tecnicamente, come spiegato da E.On al Sole 24 Ore, si tratterà di un'accoppiata mutuo più prestito finalizzato: il cliente stipulerà il mutuo con una banca retail e Bnp Personal finance (che non eroga mutui ipotecari nel Regno Unito) interverrà concedendo una cifra aggiuntiva, sotto forma di prestito finalizzato, vincolato al miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione. Gli strumenti e la consulenza necessaria per raggiungere il risultato sono fornite da E.On e possono consistere in opere di isolamento termico, installazione di pannelli solari o sistemi per l'accumulo di energia, ammodernamento degli impianti di riscaldamento e tutto quanto concorra ad aumentare il grado di Epc (equivalente del nostro Attestato di prestazione energetica). Una volta verificato l'upgrade, l'aumento di classe energetica della casa su cui grava l’ipoteca dovrebbe portare a uno sconto, da parte della banca mutuataria, sulle rate mensili residue.

«Siamo molto soddisfatti di questo primo passo che punta a fornire ai consumatori soluzioni concrete – ha detto al Sole 24 Ore Luca Bertalot, coordinatore EeMAP (Energy Efficient Mortgage Action Plan) –. Speriamo sia solo il primo passo e che non solo le utility, ma anche altri soggetti impegnati nel settore energia, si rendano disponibili a supportare le banche. E questo riguarda il fronte privato. Sul versante pubblico, cercheremo di sensibilizzare regioni, stati federali e ogni tipo di amministrazione territoriale affinché supportino progetti del genere, magari con incentivi fiscali mirati a supportare l'efficienza energetica degli edifici».

Il 71% delle abitazioni del Regno Unito (circa 19 milioni di unità) non raggiunge neppure la C come grado di prestazione energetica. Si calcola che in tutta Europa ci siano circa 250 milioni di abitazioni che necessiterebbero di interventi, per raggiungere davvero gli obiettivi ambiziosi posti dall'Ue che prevedono nel lungo termine, al 2050, di ridurre dell'80-95% le emissioni inquinanti. Oggi gli edifici sono responsabili per il 40% del consumo di energia e per il 36% dell'emissione di Co2.

Per quanto riguarda i prossimi step istituzionali dell'Energy Efficient Mortgages, l'obiettivo è di arrivare a definire uno schema pilota di mutui verdi, comune a tutti gli istituti partecipanti, da presentare alla prossima conferenza sul clima Cop24 che si terrà in Polonia, a Katowice, dal 3 al 14 dicembre.

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