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Con il «cambio-software» cresce il business dell’agenzia immobiliare

Le performance e il successo di un’agenzia immobiliare passano anche da un buon software gestionale, a cui è necessario dedicare un piccolo investimento ogni anno. Un principio non scontato, visto che l’apertura decisa verso le nuove tecnologie è un tasto dolente, non solo del mercato immobiliare.

«Tutti abbiamo abbandonato la carta come strumento di lavoro. Ma dai nostri incontri sul territorio verifichiamo che tanti agenti sono refrattari all’uso di strumenti nuovi, tra cui i gestionali che integrano le funzioni necessarie per essere competitivi», testimonia Giuseppe Corapi, agente, delegato per l’informatica di Fiaip Lombardia.

Quali funzioni? Una delle più importanti, la molla che ha spinto molti a scegliere uno dei tanti software presenti sul mercato, è l’invio e la pubblicazione in simultanea degli annunci sui principali portali internet. Altro elemento fondamentale riguardal’archivio e l’incrocio dei dati. «Un buon programma funziona da portafoglio degli immobili e dei clienti, sia acquirenti sia venditori, sia per affitto sia per compravendita. Ma soprattutto permette l’incrocio dei dati: quando inserisco le caratteristiche di un certo immobile, mi permette in automatico di inviare mail multiple ai clienti che stanno cercando una casa con quei parametri», aggiunge Corapi. E queste sono solo funzioni base.

Si va dalla raccolta di dati per la condivisione in eventuali Mls di cui si fa parte, all’accesso multiutente a secondo del ruolo (proprietario, agente, segreteria) fino ai servizi interattivi come le planimetrie 3D e la creazione di virtual tour. Programmi ne esistono a decine e con costi variabili a seconda delle funzioni, del tipo e del numero di accessi. «Ce ne sono anche di open source, che si possono scaricare e utilizzare gratuitamente. Ma sono ideali per iniziare – dice Corapi –. Per un uso professionale consiglierei di mettere in conto un investimento di almeno 3-400 euro l’anno, considerando che il fornitore del software deve garantire anche qualche ora di formazione, almeno in fase di avvio». Per fare qualche nome: Agesta Net (Gestifiaip nella versione sviluppata per l’associazione di categoria), Gestionalere, Miogest, Gestim, Getrix, Gestionale Immobiliare, Area, Sweet Home, Fast Home, iList, Agim, Cometa. Tra i pochi a pubblicare online il costo dell’abbonamento annuale c’è Realgest (una soluzione light gratis e poi 420, 600 o 1.200 euro a seconda delle soluzioni).

Tra i più assidui a investire su questo versante sono i principali franchising, che dispongono di programmi proprietari o di software brandizzati ad hoc. Ad esempio Re/Max è in procinto di abbandonare il gestionale in uso da anni e adottare un nuovo sistema chiamato MAXimizer (versione dedicata di Gestim). Il programma, oltre alle funzioni già descritte, permetterà la gestione integrata delle campagne condotte con i canali più diversi (Adwords, Facebook, Sms, WhatsApp), offrirà un editor fotografico e il supporto virtual tour-foto a 360° , la stampa di brochure e cartelli vetrina, Crm integrato.

Della partita fanno parte anche i grandi portali, che naturalmente hanno tutto il vantaggio a sviluppare software capaci di predisporre annunci perfettamente aderenti alle necessità dei loro siti. Immobiliare.it è proprietaria al 100% di Getrix, uno dei gestionali più usati (la società dichiara 16.800 agenzie). Casa.it ha sviluppato OfficeCasa (gestionale ed Mls insieme) e anche Idealista propone un suo sistema nella sezione “tools”. Due capitoli importanti riguardano anche il recupero dei dati catastali degli immobili e la corretta valutazione del prezzo.

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