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Chiusura domenicale dei centri commerciali: 40mila posti di lavoro a rischio

È a margine della presentazione di un’iniziativa di solidarietà che Cncc realizzerà con la Croce Rossa Italiana che si torna a parlare della proposta di legge sulle chiusure domenicali dei negozi. Il Consiglio nazionale dei centri commerciali, associazione che rappresenta 1.214 centri commerciali operativi in Italia, equivalenti a 51 miliardi di euro di volume d'affari e 1,5 miliardi di visitatori annui, pone l’accento sui numeri: la proposta di legge mette a rischio 9mila dei 35 mila punti vendita presenti nei centri commerciali.

Sono i negozi a gestione diretta (tra i quali ci sono i franchisee) nelle mani di piccoli commercianti.

GUARDA IL VIDEO / Chiusure domenicali? Giusto riposare e stare in famiglia

L’annuncio della campagna, per la quale Massimo Moretti si dice «emozionato e orgoglioso» cade quindi in un momento critico. La proposta di legge sulle chiusure domenicali, che da alcune settimane è all’esame della Commissione attività produttive della Camera, non fa dormire sonni tranquilli agli operatori del settore e, anzi, si presenta come l’anticamera di un incubo. «Con sei milioni di visitatori, la domenica è il secondo giorno della settimana per affluenza e per fatturati. Abbiamo stimato in circa 40mila le persone che rischiano il posto di lavoro su un totale occupati di 550mila», dice Moretti.

Previste ripercussioni anche per il settore immobiliare. Basti pensare che il retail real estate contribuisce ogni anno tra il 25 e il 50% al totale delle compravendite del settore immobiliare non residenziale, per un valore che può arrivare a circa 10 miliardi di euro e che per circa il 70% viene dall’estero.
«Siamo già stati sentiti dalla commissione attività produttive in una prima fase di valutazioni e speriamo di essere nuovamente interpellati sulle modifiche apportate alla bozza – ha concluso il presidente del Cncc –. Modifiche che consideriamo peggiorative. Siamo tuttavia a totale disposizione per nuovi incontri e approfondimenti. Quello che serve al paese sono regole chiare e certe, uguali per tutti».

Intanto domenica 17 e 24 febbraio, gli operatori dell’ente benefico Croce Rossa svolgeranno attività di promozione di stili di vita sani, lezioni informative di primo soccorso, raccolta di fondi in oltre 300 centri commerciali in tutto il paese.
Un progetto complesso e che non ha precedenti in Europa, ha precisato Massimo Moretti, presidente di Cncc. Un progetto mirato all’ottenimento di donazioni utili a finanziare le insostituibili attività della Croce Rossa Italiana, ma anche a ribadire la funzione aggregativa e sociale svolta dai centri commerciali.

«Siamo abituati ad assumere la responsabilità per i luoghi in cui ci installiamo – ha aggiunto Moretti in riferimento all’inizitiva con Croce Rossa –. Lo provano le tante attività di responsabilità sociale svolte negli anni dai centri commerciali di tutto il paese». Iniziative a sostegno del territorio e per la cittadinanza attiva, contro la violenza sulle donne, a favore dell’integrazione, contro il bullismo, di sensibilizzazione alla raccolta differenziata.

Croce Rossa ringrazia per l’opportunità: «La nostra missione è essere ovunque per chiunque – dice il segretario generale, Flavio Ronzi –. In questi spazi, spesso realizzati in zone nelle quali non esistono piazze, noi troviamo le persone e le comunità».

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