Architetture contemporanee e palazzi storici, edifici pubblici e privati, di solito chiusi al pubblico, diventano visitabili. Svelando i loro tesori nascosti e raccontando città che crescono e cambiano. A Roma, Milano e Torino – grazie a Open House – si apriranno le porte di 430 immobili.
A Roma, il prossimo weekend, tra le aperture eccezionali che riguarderanno spazi archeologici, atelier, musei, case private, studi di architettura, ci
saranno anche tour inediti in paesaggi urbani post-industriali come quello dell’Ostiense, dominato da grandi edifici superstiti,
in un pezzo di città che oggi vive una radicale trasformazione con il recupero e la rigenerazione degli spazi. Nella Città
Eterna, segreto è spesso sinonimo di spazi gestiti da Paesi esteri e sedi diplomatiche. Ecco che si potrà scoprire l’Accademia
di Danimarca, in via Omero, opera dell’architetto Kay Fisker e, unica nella capitale, espressione del funzionalismo scandinavo,
costruita sui contrasti tra luce-ombra, orizzontale-verticale, natura-artificio.
Porte aperte anche degli studi degli artisti ospitati dall’Accademia di Francia a Villa Medici e alla Bibliotheca Hertziana in via Gregoriana, da pochi anni restaurata da Navarro Baldeweg. Aperta anche
la biblioteca lateranense a San Giovanni progettata dallo studio romano King Roselli. Le due biblioteche, di solito, non sono
accessibili se non su appuntamento e per i ricercatori. Chi è innamorato delle terrazze romane, potrà poi affacciarsi a quella
della Fao, con vista su Circo Massimo e Palatino.
Spazi ex artigianali e della piccola industria diventano luoghi di produzione creativa, studi di design e architettura, fab-lab e concept store. Tra i tanti, in via Donatello, il recupero di un ex deposito dell'olio, nella corte interna di un edificio dei primi anni del ‘900, dove è nato uno spazio in cui prendono vita progetti di architettura e prototipi di mobili e fashion design. Nella strada parallela, in via Giovanni Battista Tiepolo, c'è il cosiddetto “Nuovo Politecnico”: era una fabbrica di cucine nel 1927, dal 1973 è diventato un centro culturale autogestito fondato da un gruppo di architetti, fotografi, scultori, musicisti, attori e registi di teatro e ora, con una nuova riqualificazione, si presenta con una nuova compagine di professionisti.
Tra le perle dell'edizione 2019 che in tutto conta 180 luoghi di rilevanza architettonica da visitare, anche la possibilità di scoprire la cabina dell’apparato centrale elettrico della Stazione Termini. Merita una tappa anche il Palazzo Corrodi, sede della Cassa Geometri, nato dall'idea del pittore paesaggista Hermann Corrodi di creare un edificio adibito a studi d’artista e ristrutturato alla fine degli anni '80 da Paolo Portoghesi.
A Milano (il 25 e 26 maggio) la grande novità di quest’anno – il programma ufficiale non è stato ancora diffuso – sarà l’accesso
agli uffici “segreti” della Fabbrica del Duomo con la possibilità di vedere i registri dei pagamenti a Leonardo da Vinci (nell’anno in cui si celebrano i 500 anni dalla morte). Porte aperte anche per la sede del Corriere della Sera in via Solferino
e alla fabbrica Campari di Sesto San Giovanni. Dominante sarà il tema idrico,
con visite a strutture in genere non accessibili delle centrali dell'acqua di piazza Diocleziano e via Anfossi; e attraverso
un percorso dedicato a Leonardo da Vinci, con tour alla via dei Mulini di Vigevano e alla Conca dell’Incoronata a Milano.
Per restare sul “tema acquatico” apriranno le porte il Circolo Olona, il Circolo Canottieri e la piscina Solari. Aperti anche
i cantieri della M4 e, con l'obiettivo di accendere un faro sul tema dello sviluppo delle periferie, saranno possibili visite
al quartiere Gratosoglio.
A Torino (8 e 9 giugno) si potrà curiosare come è stato trasformato l’antico convento di Sant’Agostino, in via delle Orfane, diventato un condominio contemporaneo, facendo dialogare passato e presente con un nuovo concetto di abitare pensato per giovani professionisti e pendolari. A pochi passi da Piazza della Consolata e dello storico caffè Bicerin, Quadrato è un complesso residenziale che ha preso vita dove c’è stato un tempo il conservatorio e il tribunale. Porte aperte anche al grattacielo Lancia, 16 piani specchiati, recentemente restaurato, con una terrazza panoramica che offre una vista unica sulla città della Mole.
Da quest’anno farà parte delle 46 “sedi” mondiali anche Napoli (26 e 27 ottobre), ma il programma non è ancora noto. «Abbiamo bisogno di buon design per il futuro delle nostre città, e questa iniziativa – scrive su Twitter Victoria Thornton, ideatrice del format nato a Londra nel 1992 – apre le menti e le porte, comunica in modo democratico il ruolo e il valore dell’architettura, per costruire luoghi vivibili, per tutti».
Open House è un fenomeno globale che si inserisce in un tempo particolarmente attento al turismo d’architettura, con esperienze di successo che hanno via via affinato la cultura della domanda e dell’offerta. Dopo il boom-Bilbao, con il Guggenheim che ha già compiuto 21 anni, i tour dell’architettura si sono moltiplicati e sono nate anche in Italia diverse agenzie specializzate,
«L’architettura può diventare un’attrazione significativa nelle nostre città. È giusto considerarla alla stregua dell’arte, delle mostre o di altre forme di attrazione per un pubblico ampio, come del resto i numeri di Open House Torino dimostrano: 18mila partecipanti nel 2018, e puntiamo ai 20mila quest’anno – nota Luca Ballarini, fondatore e presidente dell’associazione culturale no-profit Open House Torino –. Ce n’è per tutti i gusti: si può fare indigestione di barocco o di contemporaneo, si possono vedere moltissime case private progettare e arredate con gusto e competenza, si può conoscere il segreto di edifici contemporanei progettati in modo sostenibile e con totale attenzione ai materiali. E godere dell’accoglienza dei cittadini e dei volontari». Uno dei pilastri della rete internazionale.
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