Architettura d’autore, scelta con un concorso ad inviti, e sostenibilità in tutto il ciclo di vita dell’opera. Queste le carte vincenti che si gioca il mondo dello sport con la nuova Olimpic House del Cio che sarà inaugurata il 23 giugno a Losanna. Rush finale quindi per la nuova sede del Comitato olimpico internazionale pronta a sei anni dalla gara di progettazione e a tre dall’avvio dei lavori. Sarà una sede con 500 postazioni di lavoro, un’architettura firmata dai danesi 3XN associati con gli architetti locali IttenBrechbuehl. Investimento da 145 milioni di franchi svizzeri (circa 127,5 milioni di euro).
«Il concept dell’Olympic House tiene conto di cinque temi: il movimento, la trasparenza, la flessibilità, la sostenibilità e la collaborazione, ognuno dei quali traduce i valori fondamentali del movimento olimpico in forma costruita». È Kim Herforth Nielsen, fondatore e leader dello studio 3XN a spiegare i dettagli di questa architettura. «La trasparenza caratteristica di questo edificio simboleggia l’apertura del Cio come motore organizzativo e offre viste mozzafiato sul vicino lago. Le facciate vetrate portano la luce naturale all’interno dell’edificio, ottimizzando l’isolamento termico con un sistema a doppia pelle. Non solo, la costruzione in vetro diventa metafora del desiderio del Cio di trasparenza organizzativa, riflesso nei cambiamenti strutturali globali avviati anche dall’agenda olimpica 2020». Già nel brief iniziale si richiedeva che la Olympic House riflettesse l’impegno del Cio per un futuro sostenibile, soddisfacendo le esigenze operative di una forza lavoro smart e sempre meno stanziale. «Ecco che l’andamento dinamico e ondulato della facciata – racconta l’architetto – si mostra sempre diverso da differenti angolature, trasmettendo la stessa energia di un atleta in movimento. La trasparenza e la dinamicità del design puntano anche a facilitare e incoraggiare l’interazione, la comunicazione e la condivisione delle conoscenze».
Collaborazione proficua anche con i partner commerciali del Cio: Dow darà un supporto per raggiungere gli obiettivi di neutralità del carbonio; Toyota è impegnata per la realizzazione di stazioni ad idrogeno in Svizzera; Panasonic metterà in campo le sue innovazioni per le apparecchiature audiovisive.
Benessere per le persone e qualità del costruito, con ricadute dirette sulle scelte nei confronti dell’ambiente e sull’uso delle risorse. Il fornitore degli elementi d’arredo ha certificato i prodotti a catalogo sulla base dei standard a basse emissioni. In copertura una ricca dotazione di pannelli solari integrati in 2.500 mq di superficie verde e poi 135 stazioni per le biciclette. Tra le numerose soluzioni impiantistiche, anche una stazione di pompaggio che porterà l’acqua del Lago di Ginevra a una temperatura costante (5 gradi) da una profondità di 60 metri per utilizzarla nel raffreddamento e riscaldamento dell’edificio, utilizzando pompe di calore per invertire il processo. La nuova Olympic House sarà certificata Leed e si distinguerà per l'applicazione del concetto di economia circolare: basti pensare che più del 95% degli edifici amministrativi che insistevano in quest’area è stato riutilizzato o riciclato: il calcestruzzo è stato frantumato sul posto e parzialmente riutilizzato nelle fondamenta della nuova struttura. Impegno quindi sul tema dell’efficienza energetica e idrica (-35% e -60% rispetto ad un edificio standard analogo) ma anche attenzione ai costi, con un’ottimizzazione valutata in 90 milioni di franchi svizzeri (circa 79,1 milioni di euro)in 50 anni grazie all’efficientamento delle risorse e alla collaborazione all’interno dell’amministrazione Cio.
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