A due anni dalla fondazione, avvenuta a Barcellona in Spagna, sbarca ora in Italia una nuova startup nel settore delle proptech. Si tratta di Housefy, agenzia immobiliare online che abbatte le commissioni, a favore di una fee fissa a carico del venditore e dell'acquirente. La società è già operativa a Milano e nell'hinterland con alcune decine di immobili in vendita e si estenderà a Roma e Torino entro fine anno.
«Pensiamo di poter rivoluzionare un mercato che vede poche innovazioni concrete. Per noi, l’agenzia immobiliare tradizionale rappresenta la preistoria. Il modello alla Purplebricks (tra le prime agenzie a operare su piattaforma online, ndr) è il secondo step nell'evoluzione del mercato, noi rappresentiamo la terza fase», racconta a Casa24 Albert Bosch, ceo e cofondatore della società, con un passato da amministratore delegato di Groupalia.
Housefy si presenta come società di servizi. Si occupa di elaborare un piano di marketing per le proprietà in vendita, invia un fotografo per gli scatti da inserire sugli annunci (ha accordi con Immobiliare.it, Casa.it, Idealista.it, Trovacasa.net), segue il cliente nei vari passaggi di elaborazione dei contratti. Le visite dei potenziali acquirenti presso l’appartamento sono seguite direttamente dal proprietario e organizzate tramite una app messa a disposizione da Housefy.
Nessuna fase, neanche quella della fissazione del prezzo di vendita, avviene per mezzo di sopralluoghi fisici. E non esiste una rete di agenti immobiliari al servizio dell’azienda. «Ovviamente chiediamo al venditore tutti i dettagli sull’immobile, li verifichiamo e il fotografo inviato dalla società fa un check sulla corretta descrizione dei vani e dello stabile. Ma per arrivare al prezzo ci affidiamo al nostro software, all’elaborazione dei big data e alla comparazione degli appartamenti simili presenti nella stessa zona», prosegue Bosch.
Sull’ammontare della vendita, niente commissioni in percentuale, solo una quota fissa che parte da 990 euro per il venditore e da 2.990 euro per l’acquirente. «Rispetto alle vendite tradizionali, comportiamo un risparmio medio complessivo di circa 8mila euro. E il nostro modello garantisce rapidità. In una piazza dinamica come Milano, proprio come riusciamo a fare a Barcellona, possiamo vendere casa in media in 60 giorni».
Al momento, sul mercato italiano lavorano 10 risorse dagli uffici spagnoli (che in totale occupano 80 persone), ma è in corso una campagna di recruiting per aprire una piccola sede fisica anche in Italia. Il punto di break-even, per la società, sarà arrivare a 150 compravendite ogni mese. Un obiettivo ambizioso. «Ma possibile. In Spagna siamo a 120 nel solo mese di maggio. Possiamo vendere in pochi giorni quel che un’agenzia tradizionale porta a casa in un anno», aggiunge Bosch.
L’obiettivo per il primo anno è raggiungere 1 milione di ricavi netti. Housefy, per l'espansione sul mercato italiano, ha raccolto un round di finanziamento da 6 milioni di euro, con in testa come investitori Dn Capital (che in passato ha sostenuto Shazam e Purplebricks) e Torch Capital.
Housefy è solo l'ultima novità, in ordine di tempo, in fatto di società on line ispirate al modello “l'agenzia senza i costi dell’agenzia”. In Italia sono già sbarcate RockAgent, Homestate, Homepanda e prima di tutte Homepal. Tutti esempi di proptech ispirati al successo di Purplebricks, che però ha un modello ibrido perché prevede una forte componente online, ma anche il lavoro degli agenti sul territorio. Un modello che, nel Regno Unito, è ormai accreditato di una quota di mercato superiore al 70 per cento.
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