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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2010 alle ore 08:03.
L'impegno per sconfiggere la povertà estrema e la fame sono l'elemento centrale degli sforzi globali per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio fin dalla loro introduzione, un decennio fa. Prima che esplodessero la crisi alimentare, la crisi energetica e la crisi finanziaria negli ultimi due anni, i paesi in via di sviluppo stavano facendo progressi - anche se non tutti allo stesso ritmo - sulla strada del raggiungimento di questi obiettivi.
Nel 1981, il 52% delle persone nei paesi in via di sviluppo viveva in condizioni di estrema povertà; nel 2005 quella percentuale era scesa al 25 per cento. Prima delle crisi gli sforzi dei paesi e dei loro partner stavano dando i loro frutti, con drastici cali della povertà in Asia orientale, America Latina ed Europa centrorientale.
Ma questi progressi non sono stati generalizzati. L'Africa subsahariana rimane invischiata in una drammatica situazione di povertà. L'incidenza della fame e della malnutrizione si sta riducendo, ma non abbastanza velocemente da garantire il raggiungimento dell'obiettivo di sradicare la fame entro il 2015.
Le crisi non hanno fatto altro che peggiorare le cose. La Banca mondiale calcola che nel 2010 il numero di persone che vivono in condizioni di estrema povertà (meno di 1,25 dollari al giorno) è aumentato di 64 milioni, e che nel 2015 cinque milioni in più di bambini sotto i cinque anni potrebbero morire, 350mila studenti in più potrebbero non completare la scuola elementare e circa 100 milioni di persone in più potrebbero perdere accesso all'acqua pulita.
La crisi alimentare del 2008 può sembrare ormai passata. Ma non è così. Per la prima volta nella storia, ogni notte, più di un miliardo di persone vanno a letto affamate. È necessario dunque raddoppiare gli sforzi per aiutare gli strati poveri e vulnerabili della popolazione mondiale.
Investire lungo tutta la catena alimentare per incrementare la produttività e la produzione agricola è importante non solo per alleviare la fame. Contribuirà anche a sconfiggere la povertà, perché i tre quarti dei poveri del mondo vivono nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo, e la maggior parte di loro ricava la propria sussistenza dall'agricoltura.