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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2011 alle ore 08:47.
L'ultima modifica è del 04 marzo 2011 alle ore 07:58.

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Quei ragazzi che ci aiutano a riscoprire coraggio e ideali. Nasce la Fondazione Memoriale caduti di paceQuei ragazzi che ci aiutano a riscoprire coraggio e ideali. Nasce la Fondazione Memoriale caduti di pace

Gli eventi dolorosi che hanno portato i nostri soldati all'estremo sacrificio della vita ci rendono parte di "un'unica realtà", ci fanno scoprire il valore autentico della solidarietà, che solo può alimentare una nuova coscienza degli italiani: sentirsi parte - tutti insieme - di una collettività, riconoscendo il valore "dell'Unità nazionale", sottolineando l'importanza del reciproco sostegno e permettendo a persone estranee tra loro di riconoscersi in una stessa comunità e di vivere fino in fondo il vincolo che ne nasce.

Ricordare e celebrare, con serietà e senza retorica, per guardare avanti con fiducia, e per trarre, da una pagina triste della nostra storia, una lezione di speranza soprattutto per i più giovani. «Non dobbiamo celebrare più solo il ricordo di un sacrificio, ma chiamare a raccolta gli altri, soprattutto i più giovani per dire: datevi da fare anche voi per costruire le condizioni di democrazia e di sicurezza per un mondo migliore». Parole sagge che inducono alla riflessione e che spingono a bene operare. Tanto più se si considera che sono scritte dal padre di uno dei caduti di Nassirya, il generale Ficuciello.

Queste parole non potrebbero riassumere meglio lo spirito dell'iniziativa del Sole 24 Ore, che prende l'avvio in una giornata che, già di per sé, assume un alto valore simbolico e che all'iniziativa conferisce più grande e più profondo significato. Il 4 marzo di sei anni fa, a Baghdad, un grande servitore dello Stato, Nicola Calipari, pagava con la vita la sua dedizione al dovere proprio mentre concludeva, con successo, e con la liberazione dell'ostaggio, un'operazione difficile e coraggiosa. E quando, sulla via della libertà, già in vista dell'aeroporto, l'auto fu drammaticamente oggetto di una incredibile sparatoria, non esitò a sacrificarsi pur di proteggere e salvare la persona che era andata a liberare, e che a lui si era affidata. Un gesto generoso ed eroico, il suo, che riassume e idealizza il significato del memoriale.

Il secondo e non meno importante obiettivo della Fondazione è quello di sostenere, promuovere e valorizzare iniziative umanitarie, culturali, artistiche e scientifiche di rilevanza nazionale e internazionale in sinergia con istituzioni culturali, enti di ricerca, grandi e medie imprese, banche, istituzioni finanziarie ed enti pubblici che condividono lo spirito e le finalità della Fondazione. Attraverso il loro contributo si potrà perseguire lo scopo di tenere vivo il ricordo, per far sì che le nuove generazioni non dimentichino e anzi siano orgogliose della nostra storia e degli esempi che tanti italiani e italiane hanno saputo far giungere fino a noi.
Credo profondamente che, per mantenere alti i valori e gli ideali di libertà, di giustizia e di democrazia nei quali il nostro paese si riconosce, sia fondamentale alimentare il patrimonio della memoria collettiva, come testimonianza vissuta per tutti i giovani, uomini e donne di domani.
(Gianni Letta è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio)

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