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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2011 alle ore 08:23.

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La soluzione per la crisi dell'euro deve contemplare tre pilastri: riforma e ricapitalizzazione del sistema bancario, un sistema di eurobond e un meccanismo di uscita.
Sul primo punto va considerato che il Trattato di Maastricht, relativo all'Unione europea, è stato ideato per affrontare solamente gli squilibri nel settore pubblico; ma, come abbiamo visto, gli eccessi del settore bancario si sono rivelati di gran lunga superiori. L'introduzione dell'euro ha scatenato un boom del settore immobiliare in Paesi come Spagna e Irlanda. Le banche dell'Eurozona si sono indebitate fino al collo e sono state le più colpite dal collasso del 2008. Ora devono essere urgentemente protette dalla minaccia di insolvenza.

Il primo passo è stato quello di rivolgersi al Fondo europeo per la stabilizzazione finanziaria (European financial stability facility), che è stato chiamato in causa per salvare banche e Governi. Ora servono altri interventi. Bisogna aumentare in modo sostanzioso il capitale azionario delle banche. E se a garantire la solvibilità delle banche deve essere un'agenzia europea, questa deve altresì sorvegliare i medesimi istituti.
Un'agenzia bancaria europea interromperebbe la relazione incestuosa tra banche ed enti di vigilanza, all'origine degli eccessi che hanno alimentato l'attuale crisi.
E interferirebbe decisamente meno con la sovranità nazionale di quanto non facciano le politiche fiscali nei confronti dell'Ue o di un'autorità europea.

Il secondo elemento riguarda gli Eurobond (o euro-obbligazioni) di cui necessita l'Europa. L'introduzione dell'euro doveva rafforzare la convergenza, ma di fatto ha creato delle divergenze, che hanno scatenato ampi livelli di indebitamento e competitività pronti a separare gli Stati membri. Se i Paesi fortemente indebitati dovessero pagare pesanti premi di rischio, il loro debito diventerebbe insostenibile. Questo è esattamente ciò che sta accadendo.
La soluzione è ovvia: i Paesi in deficit devono poter rifinanziare la maggior parte del debito alle stesse condizioni dei Paesi in surplus. Il migliore modo per farlo sarebbe quello di autorizzare l'emissione di Eurobond, che sarebbero congiuntamente garantiti da tutti gli Stati membri.
Il principio è chiaro, ma i dettagli richiederanno molto lavoro. Quale agenzia sovranazionale sarà responsabile dell'emissione degli eurobond? Quali regole dovrà seguire l'agenzia per autorizzare l'emissione? In che modo farà rispettare le regole?
Presumibilmente, gli Eurobond saranno sotto il controllo dei ministri delle Finanze appartenenti all'Eurozona. Il board costituirà la controparte fiscale della Banca centrale europea, e la controparte europea del Fondo monetario internazionale.

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