Circolo virtuoso tra arte e società

Gilberto Corbellini

Questo scambio tra Carfagna e Corbellini, autore della copertina del 26 febbraio, affronta temi di importanza cruciale. Le idee di giustizia, di stato di diritto, di legge uguale per tutti, fanno estrema fatica ad essere realmente comprese da una popolazione che non abbia livelli adeguati di istruzione. Le buone leggi, per essere efficaci, devono rivolgersi a una popolazione in grado di capirne la sostanza.

La cultura è il seme del futuro
Aderisco con convinzione a questa straordinaria iniziativa. La cultura è identità e radici. La cultura è il seme del futuro. Non è ancora tardi per un impegno responsabile ed efficace, capace soprattutto di parlare alle nuove generazioni.
Guido Fabiani
Rettore dell'Università degli studi Roma Tre

A Bologna il turismo fa cultura
La cultura ha valore per se stessa, ma costituisce anche il principale motore di sviluppo economico di una collettività attraverso le innovazioni e gli investimenti in capitale umano. Il turismo non fa eccezione. Una maggiore consapevolezza dell'importanza della cultura italiana è alla base della sua valorizzazione, anche in ambito turistico. Solo il perseguimento di questo obiettivo consentirà di recuperare competitività nella distribuzione dei flussi turistici internazionali. La Scuola superiore di scienze turistiche dell'Università di Bologna continua a riconoscere come motore primo dello sviluppo economico (e non solo) il substrato culturale dei territori e da questi principi trae ispirazione riconoscendosi pienamente nel punto quattro del Manifesto, che sostiene l'importanza dell'arte anche per la cultura scientifica a tutti i livelli educativi, compresa la formazione universitaria.
Professori della Scuola superiore di scienze turistiche di Bologna
Antonello E.Scorcu (direttore), Patrizia Battilani, Cristina Bernini, Paola Brighi,Daniela Calanca, Riccardo Campione, Guido Candela, Anna Cicchetti, Fiorella Dallari, Paolo Figini, Marcella Gola, Andrea Guizzardi, Alessia Mariotti,Maurizio Mussoni,Margherita Pittalis, Emanuela Randon, Laura Vici, Lorenzo Zirulia

Invertire la tendenza
Bellissima inziativa in questa Italia che da più di vent'anni ha coscientemente annullato i propri cittadini, con l'obiettivo di renderli pecore non pensanti (o al massimo pensanti "di pancia" ). Il lavoro è enorme, purtroppo con certi "personaggi" ancora attivamente in circolazione e ancora ben stretti a ruoli di comando, sarà molto difficile invertire la tendenza, anche perché la testa di tanti cittadini temo sia oramai completamente persa, ma d'altronde bisogna iniziare.
Alberto Zaliani
Fondazione Maugeri Pavia

Sì sono vent'anni, forse anche trenta che l'Italia ha smesso di credere all'importanza del capitale umano.

L'adesione da New York
Vorrei osservare che la cultura, che qui chiamano art&entertainment, è generatrice di un sistema basato sulla felicità dell'uomo, sul rispetto dei generi e di tutti gli esseri viventi, sull'economia della conoscenza. Un sistema socio-economico tipo Apple, che impedisce ai virus finanziari di attaccarlo. Vorrei osservare che è il settore che occupa il più alto numero di occupati e che ha un indotto dieci volte più grande di quello dell'auto. Quando capireremo che è il nostro presente e futuro? Aderisco e spero convochiate al termine della raccolta firme tutti i firmatari per redigere alcuni punti fondamentali per essere un esempio per il mondo.
Pietro Franesi
Director New York Contemporary Art Biennial

Il mosaico romano di Milano
La nostra azienda sta finanziando il recupero di un mosaico romano in via Amedei 4 a Milano, al fine di renderlo visitabile da tutti. Credo sia il modo più concreto per aderire al manifesto. Servirebbero più agevolazioni, fiscali e non, per le imprese ed i privati che sostengono la cultura.
Fabrizio Vedana
Vicedirettore generale di Unione Fiduciaria

L'Italia, che tristezza
Vorrei aderire anch'io al Manifesto e sperare che porti davvero a qualcosa. Sono laureata in Beni Culturali, ma vivo in Germania dove sto completando gli studi in Storia dell'Arte. Lavoro in un museo di arte contemporanea e il confronto con l'Italia fa tristezza. In bocca al lupo!