Circolo virtuoso tra arte e società

Maria Castellana

Investimenti intelligenti
Questo Manifesto è un'opportunità per stimolare il nostro Paese e il Governo a intraprendere finalmente una strada che abbia un po' di visione sul futuro. Credo fermamente che il patrimonio italiano sia una delle migliori opportunità di crescita per l'Italia: basta tagli, investiamo in modo intelligente!
Ernesto Ghigna
Docente di marketing Istud Business School, Stresa

In cerca di buone pratiche
Aderisco con entusiasmo invitando tutti a mettere in atto buone pratiche per un consapevole sviluppo delle attività culturali del nostro paese.
Vanni Potente
Vicepresidente Fondazione Teatro Civico di Schio

Dalle parole ai fatti
La lettera dei ministri Ornaghi, Passera e Profumo è un segnale atteso da tempo, un segnale forte da un governo che ha deciso di impegnarsi, dopo le lunghe latitanze degli anni passati, riconoscendo alla cultura il suo ruolo di motore di civiltà e di "elemento costitutivo dell'identità del nostro Paese". Quale Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino interpreto le parole dei ministri come se ci fossero rivolte personalmente. Le Fondazioni lirico-sinfoniche sono state negli ultimi tempi al centro di molte critiche, spesso pertinenti quando prendevano di mira cattive gestioni, miopi resistenze, rigidità insostenibili e conti in rosso. Brutti vizi che offuscano gli aspetti positivi di tante delle nostre istituzioni teatrali. Brutti vizi che qualche volta ci fanno dimenticare che la vitalità culturale è propulsiva anche per l'economia. Dunque vogliamo accogliere le parole dei nostri ministri in uno spirito di grande concretezza e con il massimo della franchezza. Il governo deve far fronte a quanto è necessario, per non soffocare, e per iniziare un rilancio: una politica di defiscalizzazione, la revisione in tempi brevi del contratto collettivo di lavoro, strumenti gestionali, garanzie di risorse pluriennali, senza le quali è impossibile pianificare qualsiasi progetto. Dall'annuncio si dovrà ora passare ai fatti: se il governo pone finalmente la cultura e l'educazione al centro dei suoi programmi, noi non possiamo permetterci di sprecare quest'occasione.
Francesca Colombo
Sovrintendente Maggio Musicale fiorentino

Serve una rivoluzione culturale
Stiamo vivendo un momento storico di vera "rivoluzione culturale". È quello che avevo specificato e auspicato nel mio libro del 2010, "Ideologia di Amleto": si tratta di superare gli steccati di un investimento sulla cultura che, per 50 anni, ha visto in Italia la supremazia di una sola parte politica (la Sinistra), per poter conseguire la più larga e grande intesa dello Stato nei confronti di questo stesso investimento. Sottolineando come la Cultura non sia né di destra, né di sinistra né di centro, credo che la situazione del nostro teatro possa risultare la vera "cartina di tornasole" del rapporto che si può e si deve stabilire fra la politica (quindi tutti noi) e le manifestazioni della cultura.
Franco Ricordi
Regista teatrale e saggista e consigliere del Teatro di Roma

Un processo da rimettere in moto
Quello che da due anni stiamo provando a fare e a dire nella nostra piccola Provincia è perfettamente aderente al contenuto dell'appello! La provincia di Potenza, nonostante tutto, si è accreditata di un importante ruolo di guida di un processo che mette al centro la cultura, tra coesione sociale e creativita'- energia della cultura-, di un nuovo possibile sviluppo.
Francesco Pietrantuono
Assessore alla Cultura della Provincia di Potenza

Pilastri dello sviluppo
Aderisco all'iniziativa del Sole, rendendomi disponibile per fattive collaborazioni. Cultura e ricerca rappresentano i pilastri dello sviluppo, poiché salvaguardano i valori e l'identità delle nazioni preservandone i vantaggi competitivi anche in ambito economico, generano ricchezza e assicurano una classe dirigente capace. Speranzoso che si possano porre le basi per un percorso pianificato di lungo termine.
Gabriele Casati