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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2012 alle ore 09:18.
L'ultima modifica è del 08 marzo 2012 alle ore 09:18.

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Attilio Zamperoni
Presidente Asolo Art Film Festival

Se voglio leggere un libro
Aderisco con entusiasmo e pieno di speranza al Manifesto del Sole per non sentirmi più "quello strano" se passo il mio tempo a leggere un libro.
Roberto Sanvito

Un fondamento per l'Aquila
Aderisco con convinzione al Manifesto che auspico sia "fondamento" della ripresa dell'Aquila, la mia città, distrutta tre anni fa dal terremoto, anche e soprattutto nel suo patrimonio culturale. Arthur Rubinstein è stato cittadino onorario dell'Aquila: a riprova di come la cultura sia settore trainante dell'economia della città.
Amedeo Esposito

Lo slancio dell'insegnante
Insegno lettere alla scuola media e cerco di nutrire i miei studenti della passione e della bellezza che l'uomo ha saputo infondere in tante opere. A loro dedico questa mia adesione al Manifesto. Insegnare è una continua ricerca. Vuol dire non fermarsi, ma continuare a cercare, oltre l'apparente illusione di possedere certezze. Forte del desiderio di andare oltre ciò a cui si è arrivati. Il punto di arrivo coincide con una nuova partenza. Solo così si continua a crescere, insieme agli studenti. Penso che sono io a dover essere grata a loro, perché sono loro, i miei studenti, che mi danno l'occasione di crescere, lo stimolo per continuare a ricercare nuovi orizzonti e nuovi spazi interiori, di conoscenza. Attraverso di loro viaggio, allargo i miei orizzonti, imparo. La mia missione è quella di trasferire loro l'amore per la conoscenza che è l'unica forma di bellezza reale.
Silvia Girolami

Per il binomio sport-creatività
Nell'interessante dibattito sulla cultura che si sta sviluppando in questi giorni, grazie anche all'impulso del "Domenicale" del Sole 24 ore che domenica 19 febbraio ha pubblicato il manifesto "Per una costituente per la cultura", non compare alcun riferimento allo sport. Eppure i ginnasi sono stati centri di sport e di cultura: Socrate, Platone, Aristotele operavano lì. L'Olimpiade è stata la culla delle idee: non c'erano solo atleti, la frequentavano artisti, filosofi, generali, re, da Fidia a Bacchilide a Simonide a Plutarco, da Temistocle a Alcibiade a Nerone.

La Nike è una dea. Sono atleti L'Auriga di Delfi, Il Discobolo di Mirone, Il Doriforo di Policleto... Lo sport è in Omero, Pindaro, Sofocle. Platone riconosceva l'importanza del pedotriba, l'insegnante di ginnastica, a fianco del musico e del grammatico, la triade di maestri impegnati nel processo educativo del giovane abitante della sua Repubblica. Una consapevolezza che è rimasta nel tempo, basti leggere gli scritti di alcuni pedagogisti rinascimentali fino all'arte ginnastica del Mercuriale, che agli inizi del 600 prelude al suo trasformarsi in scienza. Certo l'arte ginnastica è cambiata e lo sport ha assunto caratteristiche che lo rendono il fenomeno di massa tra i più importanti del Novecento, uno spettacolo spesso incline alla perdita dei suoi valori intrinseci: la lealtà, la solidarietà nel lavoro di squadra, il rispetto delle regole, il senso di giustizia. Per non dire dell'abbandono del senso dell'estetica.

Lo sport è cultura anche oggi. Da Leopardi a Pasolini, da Hemingway a Saba, da Calvino (Giochi 1952) a Meneghello, da Boccioni a Depero, da Picasso a Duchamp, a Sassu, a Guttuso, da Messina, da Martini a Marini, da Schifano, a Rotella a Lodola. Di calcio si sono occupati perfino Croce e Camus, Heidegger, Sartre («il calcio è la metafora della vita») fino Derrida, Soriano, Alex Bellos e Javier Marias, Brera e Arpino. Il Giro d'Italia è un libro di cultura: ci leggi pagine di Buzzati e Pratolini, Campanile e Gatto, Annamaria Ortese e Vergani, Cancogni e Montanelli, Brera e Chiara.

Non solo. Lo sport è un vettore leggibile a tutti. Il solo (si pensi all'Olimpiade o al calcio) vettore di cultura planetario.
Perché allora non ricordarlo alla stregua delle altre arti e scienze da difendere e potenziare in questo momento di profonda crisi culturale? Allo stesso tempo, perché non riconoscere allo sport di essere stato in più occasioni volano per la nostra economia, continuando a rappresentare più del 3% del Pil nazionale?
I cinque punti del documento del Sole paiono perfetti per lo sport. Senza cultura lo sport non può, infatti, svilupparsi secondo la sua vera natura, nè incrementare i suoi risultati nei suoi vari ambiti. La cultura sportiva, vista la situazione in cui si trova, va ricostruita come nel dopoguerra, con lena e fiducia nel futuro.
Angela Teja, Elio Trifari, Gustavo Pallicca, presidende, vicepresidente e segretario Siss e altre 40 firme di soci e consiglieri

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