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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2012 alle ore 09:18.
L'ultima modifica è del 08 marzo 2012 alle ore 09:18.

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Direttore Maxxi Arte Roma

Dov'è finita la storia dell'arte?
Sono un'insegnante di Storia dell'arte, decimata in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Mia figlia Margherita, terza elementare, non ne fa. Nessun genitore se ne accorge e protesta. Mia figlia Ludovica, quarta ginnasio, non ne fa. Studia molta chimica, scienze della terra, matematica (al Liceo classico). Neanche un'ora di Storia dell'arte, meno della religione. I miei studenti amano l'arte, e io con loro. Ritorniamo almeno ai vecchi ordinamenti, due ore alla settimana per cinque anni in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Sarebbe poco, ma meglio del vuoto odierno.
Concettina Ghisu
Cagliari

Il progetto di Confindustria Udine
Sono un piccolo imprenditore del Nord-Est. Ho fondato la mia azienda nel 1994 nel Bic di Gorizia. Dopo alcuni anni, dovendo cercare una sede ho trovato nella Bassa Friulana un edificio del 1864, facente parte di un complesso industriale della stessa epoca in totale abbandono. Siamo riusciti ad acquistare e restaurare la villa. In questa vicenda ho scoperto la vicenda dell'imprenditore-innovatore Luigi Chiozza che all'inizio dell'800 aveva già realizzato la filiera dall'agricoltura all'industria alla commercializzazione dell'amido. Da allora ho approfondito la ricerca storica e ho risposto all'iniziativa di Confindustria Udine: "Industria e turismo andata e ritorno". Le visite alla nostra azienda sono state organizzate in due momenti legati dal luogo che veniva visitato: un passato legato a Luigi Chiozza e un presente legato alla nostra azienda, ai prodotti, alle persone vi lavorano. Lavorare nella campagna ma in un edificio che ha una sua storia è rilassante e stimolante. Veniteci a trovare!
Raffaele Caltabiano

La tradizione aeronautica
Vorrei aggiungermi alla lista delle adesioni ed evidenziare il processo di svendita della cultura aeronautica che i nostri grandi maestri naviganti ci hanno lasciato. Un vero peccato.
Clemente Ingenito

L'ignavia oltre all'ignoranza
Se siamo arrivati al punto che un ex ministro dell'Economia sostiene che con la cultura non si mangia vuol dire che la battaglia da combattere non è solo contro l'ignoranza ma anche contro l'ignavia.
Francesco Ferrari

Il brand cultura Italia
Aderisco alla Costituente per due motivi differenti tra loro ma indispensabili nelle analisi da fare quando si pensa e/o pianifica la crescita del benessere in Italia. Un popolo deve studiare, conoscere e "proporre" la sua storia e la sua cultura. Noi italiani siamo parte cardine della storia e della cultura del mondo. Un popolo che non comunica o peggio non sa comunicare la sua storia non ha futuro. Dobbiamo pianificare come comunicare la nostra cultura in tutti i modi e i luoghi possibili. Il brand cultura Italia è un brand di per sé molto forte e consolidato. È il momento, proprio in un momento economico come questo, di pianificarne con attenzione (e dedizione) la comunicazione in tutte le sue forme. In secondo luogo (ma primo se parliamo di tournover che può produrre la cultura) non stiamo sfruttando con efficienza il volano che questo brand può creare. Credo che venga rabbia a tutti se consideriamo che tutte le attività terze e correlate alla somma dei 4.300 musei italiani rappresentano circa 40 milioni di euro e il solo Smithsonian di Washington ne produce tre volte tanto (più di 130 milioni). Sserve una pianificazione strategica e strutturata su come valorizzare ogni singola area di business correlata alla cultura e se facciamo ciò resteremo stupiti del risultato.
Luigi Morva

Il sonno del Sud
Sono di Nola. Qui siamo addormentati e non seduti - e da 4mila anni - su un tesoro: un villaggio del duemila a.C., due anfiteatri, mausolei, strade sotterrate a tre metri, templi vari sparsi sotto la città.
Più colti, più liberi
La cultura e la conoscenza, ci rendono "liberi" da ogni forma di sudditanza. Ad esempio, ci rendono liberi da un certo tipo di uomini, che già da tempo esercitano nella città le arti magich, e fanno stupire la gente. Tutti, dal più piccolo al più grande, in quanto privi di cultura, gli danno ascolto. E continuano a dargli ascolto, perché già da lungo tempo li aveva fatti stupire con le sue arti magiche. Così faremmo nostro, al meglio, Bertolt Brecht: "sventurata la terra che ha bisogno d'eroi".
Angelo Spelta

Diffondere il gusto del bello
Il sapere è fondamentale per non essere schiacciati dalla ignoranza e dall'arroganza di molti uomini. Ho imparato a essere affascinato dalla curiosità per le cose e le persone quanto dalla scoperta dei miei limiti e delle mie capacità. Credo sia importante diffondere il gusto del bello e della cultura senza limitazione alcuna. Oggi si inciampa spesso nella svalutazione del sapere e delle sue varie manifestazioni come non mero arricchimento personale quanto collettivo.

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