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Questo articolo è stato pubblicato il 03 maggio 2012 alle ore 08:13.
L'ultima modifica è del 03 maggio 2012 alle ore 06:41.

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Finora la logica cloud è stata usata per grandi progetti. Avrà successo anche con clienti molto dispersi sul territorio e poco "informatizzati"?
Immagino proprio di sì. Finora abbiamo usato questa piattaforma per grandi operazioni come la gestione integrata con Viminale e ministero dell'Economia dei permessi di soggiorno. Ne abbiamo protocollati 6 milioni, uno sforzo che non ha pari in Europa. Quanto alle Pmi, in estate inaugureremo il nostro nuovo data center a Torino: si tratta di una infrastruttura di quarta generazione che avrà la possibilità di erogare tutti i servizi cloud e sarà in grado di "misurarli" e "tariffarli" su scala anche molto piccola.

L'integrazione telefono-sportello è un altro dei campi di diversificazione delle Poste. A che punto siamo?
Siamo il primo caso al mondo: chi ha una sim di Poste Mobile può accedere da solo alla moneta elettronica e avere un borsellino elettronico facendo anche a meno della carta di plastica. Finora abbiamo un bacino di 60-70 milioni di piccole transazioni.

Quindi Poste Italiane cambia anche il mix dei propri clienti, da anziani a giovani?
In verità abbiamo 800mila carte di acquisto da parte di pensionati che hanno tranquillamente superato ogni eventuale barriera tecnologica o culturale. Quanto ai giovani o giovanissimi sono i clienti potenzialmente migliori per i progetti di sviluppo di integrazione tra tlc, finanza e Poste.

Sempre in tema di sviluppo Poste Italiane è stata coinvolta nella creazione della Banca del Sud. Un progetto che però è sembrato più un vezzo del vecchio Governo che non un piano di sostanza.
Non è così. La fase di avvio ha richiesto alcuni mesi, ma ora il motore è finalmente acceso e stiamo lavorando per dare il necessario supporto ai progetti di sviluppo e investimento delle Pmi meridionali, facilitandone l'accesso al credito a medio-lungo termine grazie all'offerta di prodotti finanziari semplici e procedure snelle. L'acquisto del Mediocredito centrale ha aumentato certamente le opportunità nel settore del credito agevolato. A livello locale si sono già innescati effetti positivi. Ad esempio in Campania dove, in joint venture con Unicredit, BdM-Mcc gestisce il Fondo europeo Jeremy per facilitare l'accesso al credito di medie, piccole e micro imprese attive in settori innovativi. In modo analogo, BdM-Mcc cura su mandato della Cdp le procedure istruttorie e di erogazione di finanziamenti agevolati delle risorse del Fondo Kyoto, rivolto alle imprese, privati ed enti pubblici interessati a finanziamenti per il miglioramento dell'efficienza energetica.
Finora ci siamo assestati a 250 sportelli direttamente operativi, in linea con la direttiva Bankitalia, considerando tuttavia gli altri 4mila sportelli diffusi nelle regioni del Sud come potenziali uffici di consulenza e di indirizzo. Io vedo l'opportunità della Banca del Mezzogiorno come partner ideale soprattutto per piccole e piccolissime imprese sparse sul territorio.

Finora quante le pratiche prese in esame?
Siamo nell'ordine di 50-60, come dicevo siamo alle prime battute dopo la fase di avvio. Del resto scontiamo anche il fatto che l'amministratore da noi scelto per la Banca del Sud, Piero Luigi Montani, è stato subito valorizzato dal mercato visto che è stato chiamato alla Popolare di Milano.

L'Antitrust insiste nel dire che Banco Posta e le attività finanziarie andrebbero scorporate ed è tuttora aperto un contenzioso sulle agevolazioni Iva che, a detta dell'authority, distorcerebbero la concorrenza.
La normativa dell'Iva è decisa dall'Europa e gli "sconti" sono autorizzati a parziale compensazione degli oneri del servizio universale, quello che costringe a gestire l'attività in perdita. Poste Italiane ha uffici e sportelli in tutti i comuni anche nei più sperduti e finora siamo riusciti a renderli compatibili con il nostro bilancio. Per il servizio universale, però, a fronte di costi per oltre 650 milioni ne sono stati virtualmente rimborsati per meno della metà, rimborsi teorici perché di fatto anche per noi vale il malcostume del mancato rimborso che Il Sole 24 Ore sta denunciando ogni giorno. Poste Italiane vanta crediti Iva per oltre 2,5 miliardi. Se non avessimo diversificato le nostre attività avremmo avuto un bilancio più che in rosso.

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