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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2012 alle ore 09:14.

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Disponendo di aiuti intra ed extra familiari, le associazioni progettano e realizzano scambi reciproci, soddisfacendo non solo esigenze relazionali, ma riuscendo inoltre a generare forme di concreto benessere: chi vi aderisce può ricevere qualcosa che non possedeva, diventando a sua volta produttore di beni a vantaggio degli altri. Simili forme di reciproco sostegno, in cui si compartecipa delle fatiche e dei frutti della cooperazione (non è indebito il paragone con le Società di mutuo soccorso nate in seno al Movimento cattolico più di un secolo fa) contrastano il diffondersi di una certa mentalità individualistica, valorizzando le potenzialità e le qualità di ciascuno e promuovendo il mettersi in gioco da protagonisti piuttosto che l'attendere in maniera passiva o rinunciataria interventi assistenzialistici dall'alto. Si instaurano così legami di collaborazione e di cura vicendevole che estendono i rapporti di solidarietà al di fuori dei confini della famiglia, mantenendone tuttavia lo stile specifico.

Potremmo sinteticamente individuarne alcuni tratti caratteristici: la stabilità nel tempo; il tenere in doverosa considerazione le diverse esigenze di ciascuno; il distinguere ruoli e compiti in base all'identità, all'età, alle inclinazioni naturali dei singoli; l'attenzione posta con realismo ai dati della quotidianità e, infine, la grande flessibilità di cui sono capaci le famiglie di fronte ai cambiamenti.

L'associazionismo familiare assume dunque un ruolo attivo nella società civile e la arricchisce di valori alternativi a quelli meramente fondati sul rendimento e sul profitto. Si evidenzia qui con chiarezza un importante dato di fatto, che troppo spesso tendiamo a dimenticare: bene personale e bene pubblico, così come i diritti dell'individuo e i diritti della comunità non sono in opposizione; al contrario, essi risultano a tal punto intrecciati che ogni azione a discapito o a vantaggio dei primi non può che produrre effetti altrettanto negativi o positivi sui secondi.

Orientandosi verso una solidarietà inclusiva - e investendo a questo scopo tempo, beni ed energie - i legami familiari diventano fecondi perché generano relazioni più ampie e virtuosamente costruttive. È la grande vocazione delle famiglie, le quali - proprio in quanto portatrici di una loro irriducibile identità - sono chiamate non a chiudersi entro confini sterilmente autoreferenziali, ma a dare testimonianza di qualcosa che le supera, che sta oltre. Bonum diffusivum sui dicevano gli antichi. Una vera esperienza di amore e di fraternità non può che dilatarsi. In termini cristiani si chiama testimonianza. E, come ricorda il Papa, "La testimonianza è il mezzo con cui la verità dell'amore di Dio raggiunge l'uomo nella storia, invitandolo ad accogliere liberamente questa novità radicale. Nella testimonianza Dio si espone, per così dire, al rischio della libertà dell'uomo" (Benedetto XVI, Sacramentum L'EVENTOL'appuntamento
Dal 29 maggio al 3 giugno 2012, a Milano (Fieramilano city), si svolgerà il settimo incontro mondiale delle famiglie. Domenica 3 giugno (ore 10), la Messa solenne presieduta dal pontefice Benedetto XVI (al Parco Nord dell'aeroporto di Bresso).

L'accesso
Gli organizzatori assicurano che sarà garantito l'accesso all'incontro anche a coloro che non si sono procurati in anticipo il pass.
www.family2012.com
Sul sito ufficiale tutti i dettagli del programma con le modalità di partecipazione

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