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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2012 alle ore 07:12.
Se fosse lei a decidere, come fermerebbe il contagio?
Raddoppierei le risorse dell'Esm, il Fondo salva-Stati permanente, per rassicurare i mercati e spegnere in modo durevole l'incendio in Spagna. Direi ai greci: se non siete disposti ad accettare le condizioni legate agli aiuti europei, aiutatevi da soli. Mi batterei infine per convincere la Germania ad aumentare la domanda interna: è il maggior servizio che può rendere all'Europa. Anche se per la verità dall'inizio dell'anno i consumi tedeschi sono in ripresa, grazie agli aumenti dei salari pubblici e privati. Se continua così, in 2-3 anni potremmo ritrovare la crescita. Resto euro-ottimista.
Sarà ma in Germania si continua a sognare l'euro del nord.
È un'idea folle.Le nostre economie sono troppo interdipendenti. Grazie al rigore applicato prima degli altri la Germania è il maggiore esportatore del mondo, l'anno scorso ha accumulato un eccedente commerciale superiore quello della Cina ma i due terzi del suo export vanno in Europa. L'euro oggi è come l'omelette: magari non si riesce a digerirla ma è impossibile recuperarne le uova. Non mi preoccupa l'euro ma la situazione economica generale.
Folle l'euro del nord, lei dice. E l'Europa a due velocità?
Le due velocità sono un mezzo per sbarazzarsi della Gran Bretagna, che non sta nell'euro ma frena le decisioni da prendere. Non servono per divorziare dai Paesi del Club Med. L'uscita della Spagna sarebbe irragionevole. Anche per la Germania non ci sarebbe Europa senza l'Italia. Smettiamola di fantasticare sui presunti progetti di Berlino.
Già ma non è a Berlino che di questi tempi si fa e disfa l'euro?
Se non recuperiamo l'indipendenza, saremo sempre obbligati a tener conto di chi ci aiuta. Per questo dobbiamo tutti tornare a una sana gestione economica. Oggi tutti i rischi, bancari e non, si concentrano sugli stessi paesi per cui è sempre il Nord che deve pagare.
Francia e Germania, rien ne va plus?
La Francia parla il linguaggio del Nord ma attua politiche del Sud. Da 10 anni la Germania si riforma. La Francia no. Negli ultimi 20 anni i tedeschi dimezzato i funzionari pubblici, i francesi li hanno aumentati di un terzo. Con il cancelliere Schroeder i tedeschi accettarono di lavorare di più a salari bloccati, la Francia optò per le 35ore. Risultato, oggi i francesi lavorano 8 settimane meno dei tedeschi.
Quindi Parigi e Berlino sempre più lontane?
Le relazioni non sono mai state facili nè piacevoli però sono efficaci. Per questo siamo obbligati ad intenderci
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