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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 08:15.

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Anche la maggiore mobilità dei lavoratori e la maggiore flessibilità salariale che esistono negli Stati Uniti quasi certamente hanno contribuito al differenziale di disoccupazione con i Paesi del Club Med, che dovevano fare i conti anche con la fortissima perdita di competitività registrata dal momento dell'introduzione dell'euro. La gravissima crisi occupazionale in Spagna, Irlanda e Grecia sembra aver colpito soprattutto i lavoratori meno tutelati, come giovani e immigrati, mentre l'aggiustamento della forza lavoro in Arizona, Nevada e Florida è stato più uniforme e probabilmente più efficiente.
Ma a mio parere, il fattore che più di ogni altro concorre a spiegare perché la recessione nel Club Med è tanto più pesante che nella Sun Belt è la crisi di debito pubblico e il suo collegamento con la crisi bancaria, che stanno lasciando i governi di Atene, Dublino e Madrid senza accesso al credito e senza possibilità di spendere. Nella Sun Belt tutto questo non succede perché Arizona, Florida e Nevada possono contare sui trasferimenti automatici (minori tasse sul reddito e maggiore spesa sociale) di un grosso Governo federale - che non c'è in Europa - e su stimoli di bilancio discrezionali di entità pari al 5 per cento del Pil ogni anno durante la fase peggiore della crisi; e possono contare anche - ed è un elemento fondamentale - su istituzioni federali che provvedono direttamente a salvare le banche in crisi.

E in quasi tutti i casi si tratta di trasferimenti puri e semplici, non di prestiti come nei pacchetti di misure di salvataggio adottati in Europa.
La spesa gestita dai governi Statali di Arizona, Florida e Nevada equivale solo al 10 per cento circa del Pil, i disavanzi sono insignificanti perché esiste la regola del pareggio di bilancio e il debito pubblico equivale solo al 4 per cento circa del Pil. I Paesi del Club Med invece gestiscono una spesa che equivale circa al 40 per cento del loro Pil, hanno disavanzi che sfiorano il 10 per cento e un debito pubblico che si avvicina al 100 per cento del Pil. Non c'è da stupirsi che la Florida, per esempio, abbia ancora un rating in tripla A mentre i bonos spagnoli ormai sono quasi a livello dei titoli spazzatura.
Ovviamente non sto dicendo che la zona euro potrebbe cambiare rapidamente diventando come gli Stati Uniti. Ma l'esperienza dei tre Stati della Sun Belt offre indicazioni utili per l'Europa e dimostra che anche nelle migliori circostanze una bolla immobiliare è devastante e che la strada per recuperare è lunga e difficile.
(Traduzione di Fabio Galimberti)

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