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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2012 alle ore 10:03.

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Il caso della Spagna illustra un'altra caratteristica delle economie europee che rende difficile l'attuazione di un piano federale contro la disoccupazione. Il tasso di disoccupazione spagnolo sfiora ormai il 30%, un dato che dovrebbe costituire di per sé una buona giustificazione per gli ammortizzatori sociali. Ma il livello di disoccupazione in Spagna è stato sempre al di sopra della media dell'Eurozona e l'unica volta in cui ha registrato valori a una sola cifra è stata in conseguenza di un boom edilizio insostenibile. Un piano contro la disoccupazione comune a tutta l'Eurozona rischierebbe, dunque, di finanziare la persistente disoccupazione provocata da rigide istituzioni nazionali del mercato del lavoro, che per decenni si sono dimostrate impermeabili alle riforme.
Tutto considerato, è difficile basare l'idea di un ammortizzatore per l'Eurozona sull'esperienza degli Stati Uniti. Ma come si può spiegare che la crisi finanziaria globale non abbia portato ad alcuna crisi bancaria regionale negli Usa, mentre i sistemi bancari di vari Paesi della Zona euro sono talmente sotto pressione da dover richiedere l'intervento dei rispettivi governi, i quali a loro volta si vedono costretti a chiedere aiuto al fondo di salvataggio europeo?

Ciò riflette un altro aspetto del piano statunitense che, ancora una volta, non viene ben compreso. L'"unione bancaria" degli Stati Uniti fornisce un'assicurazione tangibile contro gli shock finanziari locali. Per esempio, il periodo di espansione e frenata del mercato immobiliare in Nevada è stato altrettanto grave che in Spagna o in Irlanda. In Nevada, uno Stato simile per dimensioni all'Irlanda, le perdite del sistema bancario locale sono state però assorbite in gran parte da istituti dell'"unione bancaria" americana, in particolare la Federal deposit insurance corporation (Fdic) e le agenzie di rifinanziamento dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac. Per il Nevada questo sostegno è stimabile nel 10-20% del suo reddito "nazionale". Se avesse ricevuto un trasferimento del genere, l'Irlanda sarebbe in condizioni decisamente migliori.
Quanto detto porta a una conclusione molto semplice: la stabilità a lungo termine dell'euro dipende molto più dalla realizzazione del progetto di un'unione bancaria europea che dall'istituzione di un nuovo bilancio per l'Eurozona.
(traduzione di Federica Frasca)
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