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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2013 alle ore 08:35.
L'ultima modifica è del 31 gennaio 2013 alle ore 09:38.
Non erano queste differenze di valutazione a modificare il profondo rapporto di stima e affetto che legava Cuccia e Mattioli. Tra i due c'è stata una collaborazione straordinaria in tutta la lunga storia di Mediobanca, fino alla scomparsa di Mattioli nel 1973. Nell'Assemblea di Mediobanca di quell'anno si legge che «Mediobanca ha un particolare motivo di compianto perché egli (Mattioli) ne volle la fondazione e per anni e anni concorse alla sua amministrazione e alla sua affermazione con assidua presenza e illuminata saggezza».
Nel novembre del 1947 Mattioli faceva dono a Cuccia, per i suoi quarant'anni, di un tagliacarte di pietra degli Urali e lo accompagnava con un biglietto su cui scriveva a mano: «Ti auguriamo durezza e taglio uralici per i prossimi quarant'anni». L'augurio si è rivelato felice. Quarant'anni dopo, nel novembre 1987, in una lettera a Vincenzino Maranghi, Enrico Cuccia ricordando l'episodio del dono di Mattioli scriveva: «Per quel che mi riguarda cursum consummavi, e mi preparo a salutare tutti; e adesso tocca a lei e voglio io tagliare il nastro del suo secondo venticinquennio (Maranghi era entrato in Mediobanca nel 1962), trasferendo a Lei il dono con il bigliettino che lo accompagnava e formulando un voto proprio negli stessi termini usati da Mattioli: "Le auguro di tutto cuore durezza e taglio uralici" per i prossimi 25 anni, lieto di stabilire così un legame tra un passato a lei e a me caro e il Suo avvenire, che è anche l'avvenire di Mediobanca per il nuovo quarto di secolo». In realtà, per fortuna della banca e di quanto ammirarono e vollero bene a Enrico Cuccia, il suo corso si chiuse soltanto tredici anni dopo, nel giugno del 2000.
Luoghi e protagonisti
1 - LA STORIA
Mediobanca nasce nel dopoguerra per iniziativa della Banca Commerciale Italiana (ora Intesa Sanpaolo) alla quale si associa subito il Credito Italiano (ora UniCredit) e poi il Banco di Roma (poi Banca di Roma, quindi Capitalia, in UniCredit nel 2007), per «soddisfare le esigenze a media scadenza delle imprese produttrici» e per stabilire un «rapporto diretto fra il mercato del risparmio e il fabbisogno finanziario per il riassetto produttivo delle imprese».
Dopo operazioni limitate al medio termine, dal 1973 è deliberato di estendere l'attività ad operazioni di finanziamento con scadenza fino a venti anni. Nel marzo 1956 il titolo è ammesso alla quotazione in Borsa.
2 - I PERSONAGGI
Nell'archivio di Mediobanca ampio spazio è dedicato ai protagonisti che han fatto la storia dell'istituto. Sono Eugenio Rosasco, Raffaele Mattioli, Adolfo Tino, Giancarla Vollaro, Leo Valiani, Enrico Cuccia, Francesco Cìngano e Vincenzo Maranghi.
L'11 aprile 1946 è nominato il primo presidente: Eugenio Rosasco. Anche Raffaele Mattioli era nel Cda fin dalla sua costituzione. Tino segna la storia di Mediobanca. Di lui scrive Leo Valiani: "Mediobanca, ideata da Mattioli ed Cuccia, organizzata e diretta da Cuccia, ma presieduta e consigliata da Adolfo Tino, sarà riconosciuta come uno degli organismi più efficienti e benemeriti dell'ammodernamento delle forze produttive del nostro Paese".
3 - I PALAZZI
Un indirizzo e la sua istituzione: Piazzetta Enrico Cuccia, 1, già Palazzo Visconti-Ajmi, è sede di Mediobanca dalla sua fondazione.
Il Palazzo è stato costruito nel XVII secolo da uno dei rami dei Visconti utilizzando una preesistente casa da nobile e un edificio di culto sconsacrato, l'oratorio di San Lorenzo in Torrigia.
Mediobanca ha una sede di rappresentanza anche a Roma, in Piazza di Spagna 15. Si tratta di un edificio risalente al XVI secolo e adibito nel '700 ad albergo. Nell'800 l'Hôtel de Londres è stato menzionato da Alexandre Dumas nel Conte di Montecristo e nel 1951 viene acquistato dalla Banca Commerciale Italiana. Nel dicembre 1995 l'edificio è acquistato dal Gruppo Mediobanca.
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