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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2013 alle ore 08:55.
L'ultima modifica è del 22 agosto 2013 alle ore 07:49.

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Il processo all'ormai ex trader è fissato per l'autunno 2010. Lui si affida a una star del foro parigino, l'avvocato Olivier Metzner. Che, giallo nel giallo, si è suicidato il 17 marzo scorso - a 63 anni - lasciandosi annegare nelle gelide e tempestose acque del golfo del Morbihan, in Bretagna, dove possedeva un'isola (ma non c'è alcun collegamento con il caso Kerviel).
A rappresentare SocGen c'è un altro grande protagonista dei processi d'affari: Jean Veil, figlio di Simone, difensore di Chirac, di Strauss-Kahn, dell'ex ministro del Bilancio Cahuzac.
Uno scontro di titani che finisce con la netta sconfitta di Metzner. E di Kerviel. Che il 5 ottobre 2010 viene condannato a cinque anni di carcere (tre dei quali da scontare assolutamente in cella, dov'è già stato per 38 giorni) e a rimborsare SocGen per la perdita subìta: appunto 4,9 miliardi. Cifra dall'ovvio significato simbolico perché stratosferica e assurda: se la giustizia non impedisse il sequestro dell'intero stipendio, con il suo dell'epoca da consulente informatico (2.300 euro al mese), Kerviel ci metterebbe 177.536 anni a pagare. Persino la tanto discussa decisione arbitrale nel contenzioso tra lo Stato e Bernard Tapie (400 milioni) scolorisce di fronte a un'entità simile.

La sentenza letta dal presidente Dominique Pauthe non lascia dubbi sulla responsabilità dell'ex trader, che insieme al suo avvocato aveva invece cercato di coinvolgere la banca accusandola di «non poter non sapere» e quindi di essere stata di fatto complice delle operazioni realizzate: «L'imputato ha regolarmente superato i limiti del proprio mandato professionale, prendendo posizioni speculative all'insaputa della banca e in proporzioni gigantesche. Ha dimostrato una straordinaria capacità di dissimulare la sua reale attività con tecniche particolarmente elaborate. Ha fatto ricorso a coperture fittizie e spiegazioni non veritiere. Le eventuali negligenze della banca dal punto di vista dei mancati o insufficienti controlli non attenuano in alcun modo il comportamento dell'imputato. Solo, unico responsabile di quanto è avvenuto».
«Negligenze della banca» che ovviamente ci sono state, che la Commissione bancaria ha punito il 4 luglio del 2008 con una multa di 4 milioni e che hanno spinto la società, la cui guida è passata nel frattempo a Frédéric Oudéa, a investire 180 milioni - tra 2008 e 2011 - per migliorare il sistema di controllo delle operazioni realizzate dai trader.

In vista del processo d'appello, Kerviel cambia avvocato e si rivolge al mediatico David Koubbi, diventato famoso per aver creato il caso di Tristane Banon, che aveva accusato Dsk di aver cercato di violentarla. Molto aggressivo, Koubbi insiste nel cercare di dimostrare ancora una volta che «la banca non poteva non sapere» e quindi è corresponsabile. Ma la presidente della Corte d'appello Mireille Filippini, che durante tutte le udienze non ha fatto nulla per nascondere l'irritazione nei confronti di Kerviel e del suo difensore, il 24 ottobre del 2012 conferma esattamente la sentenza di primo grado.
All'ex trader, che nel frattempo ha scritto l'inevitabile libro e ha scatenato una vera battaglia giudiziaria su più fronti contro SocGen, non resta che sperare nella Cassazione, la quale dovrebbe cominciare a occuparsi della vicenda in autunno. Anche se per "faccia d'angelo" le possibilità di evitare la prigione sembrano davvero alquanto scarse.

LA VICENDA

18 gennaio 2008
Deutsche Bank segnala che non c'è riscontro di un'operazione di copertura apparentemente realizzata da un trader di Société Générale, Jérôme Kerviel.

19-20 gennaio
Kerviel, 31 anni appena compiuti, in banca dal 2000, viene "interrogato" per 12 ore da un comitato di crisi guidato dal presidente di SocGen Daniel Bouton.

23 gennaio
La banca annuncia perdite per 4,9 miliardi imputabili a posizioni non autorizzate sui futures per 50 miliardi prese da Jérôme Kerviel, il quale avrebbe regolarmente falsificato le informazioni interne per non essere scoperto.

8 febbraio
Jérôme Kerviel, il "truffatore del secolo", viene arrestato, rimarrà in carcere fino al 18 marzo.

4 luglio
La Commissione bancaria punisce SocGen con una multa di 4 milioni per carenze nel sistema di controlli.

29 aprile 2009
Daniel Bouton si dimette, il suo posto viene preso dall'attuale presidente di Société Générale, Frédéric Oudéa.

5 ottobre 2010
Kerviel viene condannato in primo grado a cinque anni di prigione (tre da scontare in cella) e a rimborsare 4,9 miliardi alla banca; il Tribunale ritiene che sia l'unico responsabile di quanto accaduto e respinge l'ipotesi che SocGen fosse di fatto complice in quanto «non poteva non sapere».

14 marzo 2012
L'avvocato di Kerviel, Olivier Metzner, lascia e viene sostituito da David Koubbi; Metzner, una star del foro parigino, si è suicidato lo scorso 17 marzo, a 63 anni, per ragioni personali che non sembrano avere alcun collegamento con il caso dell'ex trader Kerviel.

24 ottobre 2012
La Corte d'appello di Parigi conferma la sentenza di primo grado; Kerviel ricorre in Cassazione.

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