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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2013 alle ore 06:43.
Occorre una svolta, nel senso di portare la politica nel cuore delle istituzioni europee e, nello stesso tempo, portare l'Europa nella politica e nel dibattito dei partiti nazionali. L'occasione potrebbero essere le prossime elezioni europee. La decisione socialista di presentare al voto popolare il candidato alla presidenza della Commissione e, ovviamente, un programma innovativo può, se sarà seguita da analoghe scelte degli altri partiti europei, cambiare "dal basso" il funzionamento delle istituzioni e dare un senso nuovo al ruolo dei partiti.
Questo trasformerebbe le elezioni europee in un pronunciamento sul futuro governo dell'Europa e sulle sue scelte qualificanti, e non in una somma di referendum nazionali sull'attuale funzionamento della UE, il cui esito potrebbe essere disastroso per le forze europeiste. Sarebbe giusto - e non in contrasto con l'attuale Trattato - che il Consiglio europeo prendesse atto del leader che dispone del maggiore consenso parlamentare, limitando il proprio ruolo a ratificare la scelta degli elettori.
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