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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2014 alle ore 11:14.
L'ultima modifica è del 21 aprile 2014 alle ore 11:17.

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Tagli da attuare
Per la parte del taglio di beni e servizi attribuita ai ministeri (700 milioni, 490 dei quali a carico della Difesa relativamente al programma degli F35), il decreto dispone che la determinazione degli obiettivi di riduzione di spesa sarà fissata anch'essa con Dpcm entro 30 giorni. Stessa tempistica per i 700 milioni a carico delle Regioni e dei 700 per gli enti locali. In particolare per Regioni e comuni si rinvia ad autonome decisioni che dovranno essere assunti dai rispetti consigli regionali e comunali, in mancanza dei quali, si procederà con pari riduzioni dei trasferimenti, dunque con ricorso a tagli lineari.
Entro il 31 dicembre 2014, le regioni dovranno designare un «soggetto aggregatore» per la razionalizzazione della spesa per beni e servizi, oppure stipulare apposite convenzioni con la Consip. Spetterà all'Autorità sulla vigilanza dei contratti pubblici fornire dal prossimo 1° ottobre alle amministrazioni pubbliche l'elaborazione dei «prezzi di riferimento». Quanto al taglio delle auto blu (cinque per ogni ministero, ha annunciato Matteo Renzi), sarà un successivo decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministro per la Semplificazione, a fissarne con esattezza l'entità.

Nel decreto si cifra in 50 milioni l'importo delle riduzioni di spesa da parte degli organi costituzionali, ma dovranno essere Quirinale, Senato, Camera e Corte costituzionale a fissarne le modalità, disponendo di piena autonomia al riguardo.
Per quel che riguarda le società non quotate partecipate dallo Stato, viene disposto il contenimento dei relativi costi operativi per almeno il 2,5% nel 2014 e il 4% nel 2015. Entro il 30 settembre di ciascun esercizio le partecipate dovranno distribuire allo Stato riserve disponibili pari al 90% dei risparmi conseguiti.

Quanto alle aziende munipalizzate, sarà il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli a predisporre il relativo piano di riorganizzazione entro il prossimo 31 dicembre, con l'obiettivo di ridurne il numero da 8mila a mille in tre anni. Entro due mesi dall'entrata in vigore del decreto, andranno poi fissate le modalità per la razionalizzazione degli spazi, in materia di locazione e manutenzione di immobili pubblici. Il termine per l'obbligo della fattura elettronica nei rapporti tra Pa e fornitori è anticipato al 31 marzo 2015, mentre nessun termine è indicato per la pubblicazione telematica di bandi e avvisi on line. Da definire i dettagli operativi della riduzione delle spese fiscali nel settore dell'agricoltura.

Tagli annunciati
È il capitolo più corposo dell'intera manovra fiscale, che rinvia di fatto alla prossima legge di stabilità l'individuazione delle risorse strutturali a regime per finanziare il taglio dell'Irpef. Si tratta di 10 miliardi, ma l'intera dote già sostanzialmente "prenotata" dalla manovra avviata venerdì ammonta a 14 miliardi. Quindi si annuncia un'operazione massiccia di riorganizzazione strutturale della spesa pubblica, per un importo molto rilevante, che metterà alla prova la coesione della maggioranza, poiché sul tema sarà il Parlamento, in sede di esame della legge di stabilità, a dire la sua. Operazione ambiziosa, ma non priva di incognite e interrogativi quanto al suo esito finale.

PRO-CONTRO
I pro

I tagli (4,2 miliardi nel 2014) intervengono puntando su una riorganizzazione complessiva della pubblica amministrazione, elimando oltre agli sprechi anche le inefficienze. E La decorrenza immediata del tetto agli stipendi nel pubblico impiego e nelle società partecipate mette ordine in una giungla retributiva ormai fuori controllo. La definizione dei «prezzi di riferimento» per l'acquisto di beni e servizi servirà a eleminare le attuali abnormi differenze tra un'amministrazione e l'altra dei costi sostentui

I contro
Molte disposizoni hanno bisogno di un'attuazione di secondo livello, affidata a decreti attuativi o alle Regioni e ai Comuni. Con un inevitabile allungamento de i tempi. Appartengono a questa categoria molte delle misure più corpose della revisione della spesa, mentre nel capitolo dei tagli immediatamente esecutivi trovano posto interventi di minor peso. La ricontrattazione per riduzione del 5% dei contratti in essere per la fornitura di beni e servizi nella Pa rischia di venire rallentata dal contenzioso.
La tempistica dei tagli

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