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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 06:46.
L'ultima modifica è del 23 settembre 2014 alle ore 07:17.

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L'economia moderna è un sistema complesso e globale, ma fino a poco tempo fa mancavano gli strumenti concettuali e tecnici per studiarla in quanto tale. L'immagine che per generazioni ha forgiato gran parte delle politiche economiche è che in un'economia di mercato domanda e offerta trovano un equilibrio, e trovandolo, realizzano una serie di vantaggi su altre allocazioni delle risorse disponibili. Ma in un sistema complesso, l'esistenza di un equilibrio unico è un'eccezione rara.

L'immagine dell'economia che trova il suo equilibrio ha la sua ragion d'essere quando non è importante quale equilibrio si voglia raggiungere. Ma è stato proprio il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, a mettere in evidenza il fatto che l'economia europea si trova sì in un equilibrio, ma dannoso, e che è essenziale aiutarla a trovarne uno migliore. Su questa affermazione verteva il famoso intervento con cui Mario Draghi riuscì a calmare per un certo tempo i mercati finanziari.
Ma da allora la transizione verso un equilibrio superiore non si è realizzata. La crescita verde è un equilibrio superiore non soltanto in termini economici, ma anche ecologici e sociali. Intensificare il dialogo tra responsabili politici e ricercatori sui sistemi complessi potrebbe essere essenziale per realizzarlo.

Carlo Jaeger è economista, presidente del Global Climate Forum e professore dell'Università di Potsdam in Germania e alla Beijing Normal University in Cina

NON SOLO NEW YORK

I leader del mondo si ritrovano all'Onu per fronteggiare i cambiamenti del clima
Nell'ambito della settimana (dal 22 al 28 settembre) che New York dedica al clima, oggi si svolge nella sede delle Nazioni Unite il summit mondiale in materia. Al Palazzo di Vetro, il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, e più di 120 leader mondiali si confronteranno per trovare politiche comuni sul clima che cambia e che rischia di compromettere il futuro del mondo. E ad essere consci della gravità della situazione sono in molti: «Non c'è un pianeta B» è lo slogan gridato dal corteo che ha attraversato domenica Manhattan, Ban Ki-Moon, il sindaco Bill De Blasio e l'ex vicepresidente Al Gore in prima fila.
Fino al 26 settembre si parla di ambiente anche a Lucca nell'ambito dell'11esima edizione della European Conference on Complex Systems, che è accolta dall'Istituto di alti studi Imt di Lucca. Il programma ruota intorno a sei temi: i fondamenti della scienza dei sistemi complessi; le information and communication technologies; la pianificazione infrastrutturale e ambientale; i sistemi biologici; linguaggio, linguistica cognitiva e sistemi sociali; economia e finanza.

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