Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2014 alle ore 08:24.
L'ultima modifica è del 27 settembre 2014 alle ore 10:08.
Mi piace chiudere queste mie considerazioni con una citazione tratta ancora da Curzio Giannini, nella premessa al suo libro: "Il debito più grande non è nei confronti di una persona, bensì di una istituzione, la Banca d'Italia. Può sembrare un vieto antropomorfismo attribuire un ruolo cosciente a un'istituzione. Ma chiunque abbia vissuto l'atmosfera intellettuale della Banca d'Italia negli anni Ottanta e Novanta (degli anni antecedenti semplicemente non posso testimoniare) non avrà difficoltà a convenire con l'antropologa Mary Douglas che 'le istituzioni pensano'" (L'età delle banche centrali, Il Mulino, Bologna, 2004, pp. 460-461). A sua volta questa istituzione, la Banca d'Italia, deve molto a Carlo Azeglio Ciampi, che in essa per 47 anni ha così bene operato e che al suo prestigio ha così tanto contribuito, in Italia, in Europa e nel mondo.
Permalink
Ultimi di sezione
-
Italia
Agenzia delle Entrate sotto scacco, rischio «default fiscale»
-
L'ANALISI / EUROPA
L'Unione non deve essere solo un contenitore ma soggetto politico
Montesquieu
-
NO A GREXIT
L’Europa eviti il suicidio collettivo
-
Il ministro dell'Economia
Padoan: lavoreremo alla ripresa del dialogo, conta l’economia reale
-
LO SCENARIO
Subito un prestito ponte
-
gli economisti
Sachs: la mia soluzione per la Grecia