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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2014 alle ore 07:25.
L'ultima modifica è del 03 dicembre 2014 alle ore 07:53.

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Una volta arrivati a Odevaine gli investigatori raggiungono il cuore istituzionale dell'emergenza migranti. In quanto responsabile della protezione civile della provincia di Roma (con Zingaretti), Odevaine era infatti entrato a far parte del Tavolo di coordinamento nazionale istituito dal Viminale per fronteggiare la crisi.
Una circolare del ministero dell'Interno del 13 dicembre 2012 spiega che una della mission del Tavolo è quella di «provvedere all'elaborazione di un'ipotesi di ripartizione» dei compiti. A coordinare la ripartizione delle mazzette secondo la Procura sarebbe invece stato Odevaine. Nell'ordinanza del Gip si legge infatti che costui ha fatto in modo di «orientare le scelte del Tavolo di coordinamento nazionale al fine di creare le condizioni per l'assegnazione dei flussi di immigrati alle strutture gestite dai soggetti economici riconducibili a Buzzi».
I politici avevano anche un benefit collaterale: il ricorso alle cooperative per gli appalti ha infatti favorito la costituzione e il controllo di preziosissimi bacini di voti.

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