I robot sono arrivati. Da tempo, nelle fabbriche aiutano gli umani, quando non li sostituiscono nelle attività più ripetitive. In attesa che si occupino di mansioni più impegnative. Intanto, cominciano a entrare nelle case: talvolta per tagliare l’erba e spolverare il pavimento, ma altre volte per divertire i bambini e non solo loro. Del resto, armi robotizzate sono in azione nelle zone di guerra più calde e sonde robottizzate viaggiano nello spazio per esplorare le più lontane frontiere dell’espansione umana.
Nessuno nega che prima o poi avremo i robot badanti per gli anziani o le auto che si guidano da sole. Ma già oggi la robotica è in piena espansione, vale 29 miliardi di dollari (Ifr World Robotics Database, 2014) ed è una delle tre frontiere che generano più brevetti, insieme alle nanotecnologie e alle macchine per la produzione additiva, secondo l’ultimo rapporto Wipo - World Intellectual Property Organization dell’Onu.
L’Italia è molto presente in questo settore, con i suoi laboratori e le sue imprese leader nell’automazione industriale che ne fanno il secondo produttore d’Europa e tra i primi cinque del mondo. E ai robot è dedicato il primo quaderno della serie «Lezioni di futuro» che Nòva pubblica in allegato al Sole 24 Ore, ogni giovedì, a partire dal prossimo 26 novembre.
Già, perché la robotica è solo una delle frontiere che stanno cambiando il mondo a una sorprendente velocità. La genetica e la sharing economy, la nanotecnologia e la fisica, la logica delle startup e quella dell’industria 4.0 sono altri esempi di fliere innovative destinate a indirizzare le scelte fondamentali dell’economia nei prossimi anni. Cambieranno i materiali con i quali sono fatti i beni e le macchine che li producono; cambieranno i servizi farmaceutici e la gestione dei trasporti; cambieranno le condizioni per le quali gli umani possono esercitare i loro diritti e le forme con le quali li potranno far valere. Sono prospettive dimostrate dai fatti di oggi e che si proiettano verso il prossimo futuro, generando grandi conseguenze. Un po’ come il cambiamento climatico: un megafenomeno del quale vediamo oggi i segni indiscutibili e destinato a modificare le scelte delle imprese, dei governi e delle famiglie in modo radicale e capillare. Per molti decenni in avanti.
Questi scenari ci riguardano tutti. L’economia ne verrà modificata. La società ne sarà trasformata. La cultura si dovrà adattare. E i soggetti del cambiamento saranno quelli che ne avranno consapevolezza: le imprese che vogliono cogliere le opportunità offerte da un futuro già arrivato, le famiglie che vogliono conoscere la prospettiva nella quale i loro figli si troveranno a studiare e lavorare, le autorità politiche e amministrative che vorranno aiutare la società a gestire il radicale cambiamento.
Per tutti questi argomenti, NòvaEdu ha cercato chi può dare “lezioni di futuro”, nei laboratori più avanzati, nelle aziende più innovative e nelle università che insegnano a progettare. Per raccogliere i loro insegnamenti in quindici quaderni pensati non per gli addetti ai lavori, ma per tutti noi.
La collana «Lezioni di futuro» sarà in edicola con Il Sole 24 Ore ogni giovedì a partire dal 26 novembre a 0,50 euro oltre al prezzo del quotidiano