Il Sole 24 Ore
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19 gennaio 2011

«Più pilu per tutti». L'Italia (reale) di La Qualunque

di Andrea Chimento


«Perché Cetto La Qualunque torna in Italia dopo una lunga latitanza all'estero? È stata una sua scelta rientrare in patria dopo un esilio forzato ai Caraibi oppure qualcuno l'ha costretto?» Con queste domande si apre «Qualunquemente», il film più atteso tra le uscite di questa settimana.

Nella parte del protagonista c'è naturalmente Antonio Albanese (che torna a lavorare per il cinema a due anni di distanza da «Questione di cuore» di Francesca Archibugi) nei panni di uno dei suoi personaggi più amati: Cetto La Qualunque, imprenditore e politico calabrese senza scrupoli, apparso per la prima volta nel 2003 all'interno del programma della Rai «Non c'è problema», ha raggiunto il grande successo con la Gialappa's Band a «Mai dire Domenica» e come ospite del programma di Fabio Fazio «Che tempo che fa».
Un'idea certamente rischiosa quella di portare al cinema un personaggio cult della televisione, ma Albanese si è dichiarato convinto di vincere quest'ambiziosa sfida: «Ci abbiamo lavorato due anni, l'abbiamo pensato e ripensato. La molla decisiva è stata l'incontro con Giulio Manfredonia, per me il regista più in forma del momento».
Manfredonia, autore ancora poco noto al grande pubblico, ha esordito nel 2001 con la commedia fantastica «Se fossi in te» che vedeva come interpreti principali Fabio De Luigi, Gioele Dix ed Emilio Solfrizzi. Il suo primo successo arriverà però nel 2008 grazie al toccante «Si può fare», pellicola (con protagonista Claudio Bisio) ispirata alle vicende delle cooperative sociali nate negli anni '80 per dare lavoro ai pazienti dimessi dai manicomi in seguito alla legge Basaglia

Un film sensibile e delicato, proprio come si preannuncia essere «Qualunquemente» che, sotto una superficie comica e spassionata, sviluppa una forte riflessione sulla situazione politica odierna in Italia.

Cetto La Qualunque è il fondatore del Partito du Pilu (il programma politico è scaricabile dal sito www.partitodupilu.it ) le cui linee guida promettono ai sostenitori una grande abbondanza di donne: il vero debole e la grande passione del personaggio di Albanese.
Praticamente impossibile non riscontrare dei collegamenti con le recenti vicende politiche che stanno occupando le prime pagine di tutti i quotidiani italiani: le polemiche saranno quindi assicurate con «Qualunquemente» che, a qualche settimana di distanza dall'uscita nelle sale italiane, verrà presentato anche nella sezione Panorama del prossimo Festival di Berlino (che si svolgerà dal 10 al 20 febbraio).

Per smorzare queste possibili polemiche Albanese, con grande ironia, ha rilasciato questa dichiarazione a nome del suo personaggio: «Caro pubblico femminile e, superfluamente, molto meno caro pubblico maschile, tra le mille domande inutili che si fanno oggigiornamente ad un politico moderno come me mi è stato anchemente chiesto qual è la mia opinione sul film Qualunquemente. […] Cosa mi aspetto da questo film? Quello che mi aspetto tutti i giorni quando mi sveglio: pilu. Io avevo proposto di intitolarlo col mio numero di cellulare, per risparmiare tempo, ma in Italia la creatività non paga. Io sì. Io pago, e in contanti».

Un comunicato che si conclude con una firma che non passa certamente inosservata: «Qualunquemente vostro, Cetto La Qualunque».


19 gennaio 2011