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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2011 alle ore 08:22.
Eppure leggere nella mente degli altri non basta. Deve esserci anche un coinvolgimento emotivo. Esperimenti condotti da Shaun Nichols, ci ricorda ancora Lecaldano, mostrano come «le persone affette da sociopatie – e spesso diagnosticabili come psicopatici – non manifestino una carenza nella capacità di leggere il mentale, o di conoscere le altrui sofferenze, o di comprendere linguisticamente una qualche regola o norma, ma presentino lacune proprio sul piano emotivo e sentimentale». È l'assenza di una risposta affettiva ed emotiva alle condizioni di sofferenza degli altri a impedire di percepirle come negative o da evitare. Senza empatia o simpatia la vita morale appare dunque impossibile. Anche su questo, a quanto pare, Darwin aveva ragione.