Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2011 alle ore 08:21.

My24

Da questo punto di vista, finanzieri e banchieri si propongono come una delle architravi di una nuova élite in formazione, unificata dall'economia, dalla tecnica e in parte anche dai guadagni, e poi separata dall'esperienza culturale soggettiva. Così se guardiamo la generazione successiva, la dimensione culturale è frammentata, esattamente com'è frammentata in generale la formazione di una società ultra complessa come quella post-novecentesca. Troveremo così Corrado Passera – che ha vissuto l'ultima coda dell'esperienza olivettiana – attualizzare l'esperienza del banchiere che lavora sui libri nell'esperimento di editore multimediale insieme a Umberto Eco in Encyclomedia.
continua a pagina 4
continua da pagina 3
Troveremo Fabio Gallia, amministratore delegato di Bnl, divoratore di romanzi (da un paio d'anni regala Furore di Steinbeck), da Malhouf alla Yourcenar, perché nel romanzo c'è la conoscenza degli uomini; Matteo Arpe, ex ad di Capitalia, già enfant prodige mediobanchesco, che si appassiona alla sequenza dei numeri primi e ne scrive; Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior, già in Mckinsey come Profumo e Passera, cattolico e saggista liberale per Piemme e l'editrice della Bocconi.
Alcuni uomini di banca o di finanza (da Francesco Micheli a Massimo Tosato a Giovanni Gorno Tempini) sono appassionati d'arte contemporanea. L'arte è un paragrafo a parte. La Fondazione Palazzo Strozzi, presieduta da Lorenzo Bini Smaghi, componente del board della Bce, e conoscitore d'arte contemporanea, sta preparando una mostra sul legame tra arte e finanza nella storia, dalla Firenze rinascimentale alla Shangai del XXI secolo. Il senso è: il potere del denaro che si fa perdonare attraverso l'arte, e il connubio d'innovazione tra arte e finanza. Oggi l'arte contemporanea assume una tripla dimensione nella formazione di questa classe dirigente. È un investimento dei banchieri in quanto titolari di banche o le fondazioni bancarie, è un paradigma di tradizione, di grandi collezioni cui affidare un'eredità morale o semplicemente un nome; ed è anche un fattore di identificazione reciproca per un'élite: Gianni Agnelli lo aveva compreso e aveva sistematizzato il ruolo dell'arte nella sua esperienza di mito sociale.
In generale, la frammentazione è visibile anche negli elementi comuni della formazione culturale, non più univoci. Tra gli anni 30 e 50 in Italia c'è una sequenza di riferimenti condivisi, anche se non necessariamente in linea, da Croce a Keynes. Oggi è più difficile individuare fattori comuni, un libro o un autore condivisi. Dice Alberto Giovannini, che è stato ordinario di Finanza ed economia alla Columbia, e allievo di Rudi Dornbush al Mit: «Difficile trovare un fattore unificante. La produzione di testi è enormemente cresciuta ed è cambiato il mondo. La cultura economica e finanziaria degli ultimi quarant'anni è stata dominata da due filoni: in macroeconomia il pensiero di Phelps, Mundell da cui proviene l'ortodossia monetaria e fiscale. In finanza, Eugene Fama e i suoi seguaci hanno invece fondato l'ipotesi dei mercati efficienti che è stato il pilastro della crescita dei mercati finanziari ma che ha anche dimostrato le sue profonde lacune».
In questa riformulazione eterna della questione borghese (perché di questo alla fine si tratta), c'è anche spazio per un lato puramente letterario. Paolo Andrea Mettel, è un finanziere ticinese, appartato, ma con molte relazioni e amicizie. Bibliofilo, è stato amico e sostenitore di Fernanda Pivano, Mario Luzi e Arturo Benedetti Michelangeli. È legato al supersofisticato editore Alberto Tallone, già nei primi anni 50 in rapporti con Mattioli, e nel cui catalogo esiste una specie di sezione metteliana, una ventina di volumi proposti da Mettel: tra gli autori Catullo, Voltaire e il Mazzarino de Il breviario dei politici, in cui torna la solitudine e la fatica del potere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
piergaetano marchetti Presidente di Rcs
docente di diritto commerciale, bibliofilo e cultore del pensiero filosofico progressista europeo
giovanni bazoli Presidente di Intesa-Sanpaolo
ama i classici, in particolare i filosofi e i teologi. I suoi saggi propongono temi di etica della responsabilità
enrico cuccia Fondatore di Mediobanca
Il banchiere (1907-2000) è stato un raffinato bibliofilo. Suoi autori preferiti: Machiavelli, Joyce,Guicciardini, Sant'Agostinomatteo arpe Amministratore delegato di Sator
Enfant prodige di Mediobanca,
ex ad di Capitalia, è appassionato
di matematica e dei numeri primiguido rossi Giurista
Formazione giuridica al Ghisleri di Pavia, esperienza internazionale, collezionista d'arte, grande lettore e autore Adelphi
guido rossi Giurista
Formazione giuridica al Ghisleri di Pavia, esperienza internazionale, collezionista d'arte, grande lettore e autore Adelphi

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi