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Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2011 alle ore 08:21.

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Dio, Patria, Famiglia: questo, secondo Isnenghi, il basso continuo che la musica del regime clerico-fascista ha trasmesso all'Italia repubblicana. Cioè a un'Italia guelfa, quella di Luigi Gedda e di padre Lombardi più ancora che di Alcide De Gasperi: un'Italia che fin dai Patti lateranensi del 1929 aveva relegato in soffitta quanto restava del l'Italia ghibellina, quale era sembrata vincente all'indomani del l'Unità. Il Paese bello e impossibile di Francesco De Sanctis, di Edmondo De Amicis, di Pellegrino Artusi, uomini diversi nelle passioni come negli interessi, nei percorsi come negli sbocchi: ma uniti nel sogno di un'Italia capace di fare da sé, senza il papa e senza il Sillabo, senza le porpore e senza i confessionali.
Insofferente alle retoriche cattoliche, Isnenghi non si lascia sedurre – peraltro – neppure da certi eroi laici della venticinquesima ora, il Giosuè Carducci che salì sulle spalle di chi aveva combattuto le battaglie del Risorgimento, il Piero Calamandrei che salì sulle spalle di chi aveva combattuto le lotte della Resistenza. Più facile che il professore veneziano si mostri indulgente verso le antiretoriche: a cominciare da quella di un Vamba, l'autore del Giornalino di Gian Burrasca. Nota Isnenghi, con malizia, come la data finzionale di nascita di Giannino Stoppani, l'enfant terrible, sia il 20 settembre (1897), «la data chiave del più sentito ed esposto canone risorgimentale». Per battezzare con l'eco delle cannonate di Porta Pia il progetto di un'educazione degli italiani costruita sulla libertà anziché sull'obbedienza.
A noi resta da notare – con ulteriore malizia – come il 20 settembre (1918) sia anche la data presunta in cui le stigmate di Nostro Signore si iscrissero sul corpo di un frate cappuccino del Gargano, padre Pio da Pietrelcina. Lui stesso, a suo modo, enfant terrible. Ma altrimenti rappresentativo, rispetto a Gian Burrasca, di una via italiana di risoluzione del conflitto fra ragioni della libertà e ragioni dell'obbedienza.
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