Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2011 alle ore 08:24.

My24

Il nuovo statuto
In questo contesto si inserisce il nuovo statuto che entrerà in vigore il primo di maggio. Il testo avvia un'ulteriore riorganizzazione del sapere scientifico, con una decisa riduzione del numero dei dipartimenti, quindi maggiore interdisciplinarità e accresciuta capacità di focalizzazione su obiettivi strategici. Lo statuto recepisce, inoltre, l'indicazione della legge di riforma voluta dal Ministro Gelmini, di attribuire ai dipartimenti un ruolo di coordinamento e di stimolo nei confronti della comunità scientifica nazionale su temi di interesse strategico. Primi passi sono già in corso, con il coordinamento Cnr delle ricerche in Artico e, insieme a Enea, in Antartide e con i progetti bandiera lanciati proprio in questi giorni.
Nello statuto sono stati introdotti gli elementi per una gestione virtuosa del rapporto tra spese per il personale e finanziamenti dello Stato e per limitare la crescita del cosiddetto precariato. Questo porterà a una riqualificazione della composizione del personale che, speriamo, possa invogliare Stato e Regioni a investire di più nel Cnr, in particolare nelle risorse umane per un aumento del numero dei ricercatori che, nel nostro Paese, è ancora decisamente inferiore a quella dei paesi competitori, con conseguente riduzione della capacità di sfruttare appieno le opportunità nazionali ed europee della società della conoscenza.
Il nuovo statuto valorizza, infine, il ruolo degli istituti e con essi la presenza dell'Ente sul territorio nazionale, un asset nel dialogo con le piccole e medie imprese e con gli enti locali, in primo luogo le Regioni. La diffusione degli Istituti del Cnr sul territorio e la loro organizzazione in reti dipartimentali permette di portare le conoscenze che servono esattamente là dove servono.
Il Cnr ti da una mano
«Il Cnr ti è vicino» è il motto che vogliamo caratterizzi il Cnr dei prossimi anni. Raccogliamo, in questo, l'eredità del nostro passato, l'impronta duale che Vito Volterra e Guglielmo Marconi, i primi due presidenti del Cnr, hanno dato al Cnr e che è rimasta una caratteristica permanente nel nostro stile di lavoro. Ciò che prima era la mappa dei saperi accademici deve diventare la "galassia del sapere", capace di coniugare, per obiettivi, ricerca in fisica e tutela dei beni culturali, nanotecnologie e abbigliamento, scienze della vita e informatica, ambiente e linguistica computazionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATAanticipazioni Il 1° maggio il Cnr
vara il primo statuto
della sua storia
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche per la prima volta dalla sua fondazione, avvenuta per regio decreto nel 1923, si è dotato di uno statuto. La riforma è l'esito del processo di riordino degli enti di ricerca voluto dal Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini.
Il Cnr è il più grande ente di ricerca italiano, un'eccellenza europea, ed è guidato da uno scienziato di fama internazionale, Luciano Maiani, cui abbiamo chiesto di anticipare lo spirito dello statuto e la concezione interdisciplinare del sapere che lo informa.
Il Cnr svolge attività scientifica multidisciplinare e coniuga ricerca fondamentale e trasferimento tecnologico. Una vocazione, quest'ultima, particolarmente sviluppata nel corso del mandato di Maiani. Il Cnr è l'ente italiano che brevetta maggiormente e il tasso di creazione di nuove imprese è diventato di circa 10 l'anno.

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi