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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2011 alle ore 08:21.

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¶ La letteratura italiana si è sempre tenuta a debita distanza dallo sport. Troppo basso come argomento, pochissimo attraente per scrittori di (presunte) cose profonde. Rari quelli che hanno capito che, al contrario, lo sport – e soprattutto il calcio e il ciclismo – sono stati la vera epica popolare del Novecento, l'unica esperienza con gli eroi, gli dèi, il fato e l'uomo nel momento di verità che a molte persone poteva capitare concretamente sotto mano. Tra questi, su tutti, Gianni Brera, sommo scrittore di epiche esistenze sportive. E poi alcune puntate stravaganti e "alte": Testori con Il dio di Roserio, qualche pagina di Soldati, forse l'Arpino della disfatta azzurra nel 1974, ma anche il tennis raccontato da Bassani nei Finzi Contini, e i sublimi «gesti bianchi» del vero e unico erede di Gioanbrerafucarlo, e cioè Gianni Clerici.
Ecco perché la bella raccolta bibliofila che il collezionista bolognese Marco Dall'Occa ha messo insieme in tanti anni, merita un'attenzione particolare. I bibliofili la potranno ammirare nel corso della terza «Mostra Internazionale all'aperto del libro antico (a Milano domenica prossima dalle 10 alle 17 nei portici del Palazzo della Ragione, mentre in Piazza Diaz terranno banco gli espositori). Della raccolta ha fatto un preciso e ottimo ritratto il noto bibliofilo Hilarius Moosbrugger in Gare e Campioni, libro edito in 30 copie dalla Libreria Malavasi di Milano, ma disponibile dal 9 maggio gratuitamente in pdf sul sito www.maremagnum.com, sempre attento a parlare con cognizione di causa dei libri e non solo a venderli. La mostra serve per vedere "fisicamente" questi romanzi: quasi sempre trattati, con qualche eccezione nelle copertine (nell'immagine un montaggio) come di Serie B. Storie dove spesso lo sport è un mero pretesto per raccontare una vicenda sentimentale. Autori dimenticabili (molti i giornalisti), ma qualche brivido resta. Come ritrovare il raro Il sesso degli Ercoli di Brera (Rognoni, 1959): 16 lettere "sportive" una più bella dell'altra. Dedicato a Mario Soldati: due scrittori di razza che sapevano cosa erano gli uomini e lo sport. E, ça va sans dire, la letteratura.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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