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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 16:22.
Come imprenditore quello che voglio adesso è coinvolgere un partner italiano importante per poter perfezionare la stampante. E d'altra parte non voglio rinunciare a guardare lontano, per cui vado dove ci sono governi danarosi e, perché no, i dittatori che costruiscono nuove città: la nostra è una piccola azienda con otto impiegati (per un fatturato di 500mila euro, ndr), ma il suo può essere un business da centinaia di milioni di euro».
Come viene percepito all¹estero in quanto imprenditore italiano? «Oh, mi sono dipinto una buona immagine tricolore: erudito, appassionato, fantasioso, presuntuoso - ride -. E ³Mr Dini² suona bene, lo sanno ripetere tutti. Mi sento un vero portabandiera del made in Italy: so cosa vuol dire stare nell¹avanguardia e sono pronto a farmi sparare nel petto».
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