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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2011 alle ore 08:19.

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Non sappiamo cosa sarebbe successo se la disputa pubblica si fosse potuta svolgere, e se l'Apologia del Conte avesse convinto le autorità di Roma. Forse la storia della cultura occidentale sarebbe stata diversa, e le tesi affisse trent'anni dopo a una chiesa di Wittenberg da Martin Lutero non avrebbero infiammato l'Europa intera.
© RIPRODUZIONE RISERVATAapologia. l'autodifesa di pico di fronte al tribunale dell'inquisizione Giovanni Pico della Mirandola a cura di Paolo Edoardo Fornaciari Sismel-Edizioni del Galluzzo, Firenze pagg. 470|€ 75,00 la citazione «Scrivo di fretta queste note,
così che gli altri non sparlino»
Per il momento bastino queste note, dettate ad una penna frettolosa da me, che scriverò altrove, con maggior tempo ed attenzione, cose più consistenti. Questo stesso lavoro, qualsiasi valore abbia, è stato elaborato a lume di lanterna in venti notti, e per pubblicarlo ho dovuto optare più per la celerità che per la diligenza. È stato necessario avere degli amici che mi soccorressero contro l'incipiente piaga di un'ingiusta infamia. Qualsiasi cosa noi abbiamo scritto e scriveremo in futuro sia sempre detta con quella premessa, che sia dato per valido e santo solo ciò che il Sommo Pontefice, e tutti coloro il cui giudizio egli approverà, decreteranno valido e santo... Ma poiché non possiamo ancora disporre della sentenza di sì gran giudice, ho scritto queste cose perché non vi sia motivo, sulle questioni da me proposte per la disputa, che malevoli detrattori possano sparlare, o persone rozze e ignoranti possano sospettare qualcosa.
Da Pico della Mirandola, «Autodifesa»

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