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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2011 alle ore 16:19.

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Com'è ben noto, l'italiano è stato, finora, tra le quattro o cinque lingue più studiate nel mondo, al di fuori dei confini patri. Ha goduto, sempre finora, di un grande successo presso gli studenti americani per la sua spendibilità culturale, affettiva, etnica, cioè come lingua identitaria in quello che il linguista Calvet chiama il "marché des langues".

Forse meno noto è il fatto che l'Italia, con la sua straordinaria poliglossia originaria e la sua precoce unità linguistica realizzata (a livello colto) dai grandi sceittori del Trecento, e poi dall'Accademica della Crusca fin dal tardo Cinquecento, è uno degli epicentri a livello internazionale della ricerca linguistica.

Oltre alla sua identità come istituzione europea tra le più prestigiose nel campo della ricerca filologica, linguistica, lessicografica - fu il modello per l'Académie française -la Crusca si è impegnata nei decenni più recenti con grande energia per la politica linguistica della scuola italiana, e per la diffusione della lingua e cultura italiana a livello internazionale attraverso convenzioni con atenei ed enti in tutti i continenti (in particolare con la "Settimana della lingua italiana") e la sua attività scientifica di primo piano seguita dagli studiosi in tutto il mondo.

Nella prospettiva di un osservatore newyorkese, la «soppressione» dell'Accademia della Crusca (per motivi di "risparmio", peraltro minimo percependo l'istituzione sovvenzioni modeste da parte dello Stato) proprio alla vigilia delle celebrazioni del quattrocentesimo anniversario del suo primo grande Vocabolario (1612), appare come un atto irresponsabile e privo di una visione lungimirante.

L'identità di un paese e il suo ruolo globale sono fortemente radicati nella sua lingua, che perciò va difesa e sostenuta a tutti i costi, cosa d'altronde impossibile senza la guida autorevole di un'istituzione qual è l'Accademia della Crusca. Negli Stati Uniti, dove l'italiano e i suoi dialetti sono parlati e ricordati da una comunità di oltre 18 milioni di persone di origine italiana, l'italiano continua ad attrarre ogni anno migliaia di studenti, ed è diffusamente presente nelle insegne, nella pubblicità, nei mass media del mondo urbano, segno che il commercio viaggia anche con la lingua. L'Accademia della Crusca va sostenuta per la sua plurisecolare tradizione e per il suo ruolo nella formazione e fioritura di una grande lingua e cultura in Italia e nel mondo.

(*) City University of New York

Scrivici a salvalacrusca@ilsole24ore.com

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