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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2011 alle ore 16:20.
Fin dalle sue origini (1582-83) l'Accademia della Crusca ha avuto anche una dimensione internazionale, accogliendo tra i suoi membri studiosi di vari Paesi, soprattutto di Germania e Francia, e facendosi maestra per la coscienza linguistica dei popoli europei e per le attività delle loro Accademie, sorte secoli dopo.
A questa tradizione abbiamo guardato in tempi recenti, quando abbiamo avvertito la necessità di essere ben presenti (peraltro soli) nel dibattere in sede culturale e scientifica i temi della politica linguistica europea.
L'Accademia della Crusca è stata tra i fondatori, nel 2001, di quel gruppo di istituzioni, dedite alla promozione delle lingue nazionali, da cui è nata a Stoccolma nel 2003 la Federazione europea delle Istituzioni nazionali per la Lingua (in acronimo inglese EFNIL): abbiamo così contribuito a fissare, per tutti i Paesi dell'Unione, il principio di un plurilinguismo individuale basato sul saldo possesso della lingua primaria e sul consistente apprendimento di almeno due lingue estere. Per questa via abbiamo mirato anche a far crescere nel nostro Paese un più vivo interesse per le altre lingue e culture, cosa ben diversa dalla corsa all'apprendimento mercantilistico del solo inglese.
Davanti alla nostra sede fiorentina è nata la "Piazza delle Lingue d'Europa", nella quale convochiamo annualmente esponenti delle istituzioni europee e studiosi di ogni parte del mondo per un confronto aperto sul multilinguismo. Teniamo sotto tiro le molte deviazioni pratiche della dirigenza comunitaria, che favorisce, accanto all'ovvio inglese, indebitamente il francese e il tedesco nei concorsi per le assunzioni di personale, nelle procedure per gli appalti di lavori e ora anche per il riconoscimento dei brevetti industriali e scientifici. Su questi temi abbiamo spesso lanciato per primi una serie di richiami (veri allarmi) ai responsabili politici (e anche alla stessa Confindustria, spesso poco attenta a questa materia), trovando compagna in ciò, per fortuna, la nostra Avvocatura di Stato.
Forniamo, per esempio, assistenza linguistica ai nostri traduttori e interpreti dislocati negli uffici di Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo: siamo un preciso punto di riferimento della Rete di Eccellenza dell'Italiano (REI), creata da coloro che sono in prima linea di fronte alle continue innovazioni linguistiche che la vita comunitaria introduce in campo giuridico ed economico. Da anni insistiamo, insieme con i più avanzati giuristi nostrani, perché l'Italia produca un buon numero di "giuristi-linguisti", figure ormai essenziali nelle istituzioni europee. In Europa infatti si giocano, in prima istanza, il prestigio e il connesso valore sostanziale delle nostre lingue nazionali, come c'insegna, con precisi calcoli, il Centro di studi specializzato diretto da François Grin a Ginevra, col quale siamo in continuo contatto (grazie al ricercatore italiano Michele Gazzola). Si consulti, in proposito, il nostro periodico «La Crusca per voi».
Ma non ci siamo fermati ai confini dell'Ue. Vero fiore all'occhiello dell'Accademia è anche il ponte, creato negli anni Ottanta da Giovanni Nencioni, con l'Accademia delle Scienze di Mosca e con le Università della Russia e della Polonia: abbiamo ospitato a nostre spese, italianisti russi e polacchi nei tempi difficili di quei Paesi, creando un flusso di scambi che dura tuttora. Qualcosa di analogo ci legò, negli stessi anni, alla Columbia University di New York.
In particolare vorremmo ora ricordare, a chi è colto dalla febbre dei tagli e dimentica che cosa ha ricevuto generosamente, il progetto della «Settimana della Lingua italiana nel Mondo», che si svolge ogni anno in ottobre in tutti gli Istituti italiani di Cultura dei cinque Continenti. Questo progetto è stato delineato specificamente nel giugno 2000 dall'Accademia della Crusca e proposto al nostro ministero degli Esteri, che dal 2001 lo attua avvalendosi della nostra piena e gratuita collaborazione per la scelta dei temi, l'impostazione delle manifestazioni e la redazione del "manifesto". Per dichiarazione ripetuta dai Direttori generali succedutisi in questo settore per un decennio, la «Settimana» preparata con la Crusca è – per la massiccia adesione di enti e privati: Rai, Università, mondo industriale, testate giornalistiche, eccetera– «la principale manifestazione del ministero degli Esteri per la cultura e la lingua italiana nel mondo».
Un'impresa grandiosa, la redazione del Lessico etimologico italiano condotta da Max Pfister e Wolfgang Schweickard a Saarbrücken, trova nell'Accademia della Crusca un sicuro polo di riferimento scientifico e un tramite per qualche contributo finanziario.
Di tutto ciò sono testimoni centinaia di studiosi e migliaia di studenti d'italiano in tanti Paesi esteri. Facciamo quel che facciamo perché crediamo nei valori della nostra lingua e della nostra civiltà sulla scena del mondo. L'idea della nostra "soppressione" per geometrica applicazione di un principio di "risparmio" non può non apparire cosa di un altro mondo.
(*) Presidente onorario dell'Accademia della Crusca
Scrivici a salvalacrusca@ilsole24ore.com
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