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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2011 alle ore 16:48.

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Decine di messaggi in poche ore e un flusso che continua ad arrivare alla casella mail predisposta dal Sole 24 Ore per sostenere l'Accademia della Crusca, la gloriosa istituzione linguistica fiorentina messa a rischio dalla manovra finanziaria. Dopo l'appello del Domenicale, la mobilitazione del popolo di internet è stata rapida. Oltre alle mail, molte sono le promesse di sostegno attivo e concreto all'Accademia, tramite sottoscrizione e abbonamenti secondo le modalità spiegate nel dossier del Sole.

Una buona notizia
Intanto in arrivo una buona notizia, che sarà confermata in un articolo del presidente dell'Accademia della Crusca, Nicoletta Maraschio, sul numero del domenicale in edicola il 4 settembre. Il Governo non solo avrebbe cancellato la norma che fa finire la Crusca tra gli enti inutili, ma un prossimo provvedimento potrebbe andare nella direzione auspicata dalla presidente: far diventare la Crusca ente pubblico e dotarlo di un bilancio adatto a farla funzionare. Ricordiamo che oggi la dotazione che lo Stato garantisce alla Crusca è di 190 mila euro, appena un decimo del bilancio dell'Accademia, che per il resto ricorre a sponsor pubblici e privati, tra i quali la Regione Toscana e alcune banche.

In attesa che la promessa diventi effettiva realtà, ringraziamo i nostri lettori che sono voluti intervenire. Tra le adesioni giunte, molte provengono dal mondo umanistico. Ricordiamo, per esempio, Francesco Surdich (Preside della Facoltà di Lettere dell'Università di Genova), e molti suoi colleghi del mondo della filologia, ma anche Pasquale Costanzo (Ordinario di Diritto costituzionale nell'Università di Genova), si «unisce alla voce di coloro che ritengono che la soppressione della gloriosa Accademia della Crusca costituirebbe una grave ed irreparabile perdita per la cultura e l'identità nazionali in Italia e nel mondo. Che l'insano proposito arretri definitivamente!»

Fisici, ricercatori, chimici e ingegneri, sollevano la loro protesta.
Gli imprenditori non sono stati insensibili. Scrive il presidente di Federpietre: «Esprimendo il mio personale supporto ideale e materiale all'Accademia della Crusca, di buon grado farò appello a tutti gli imprenditori membri di Federpietre affinché a loro volta sostengano concretamente un'istituzione tanto gloriosa. Parafrasando Calvino, affermo che quando muore un ente promotore di una lingua, muore la lingua stessa e, quindi, muore il popolo che la parla. Ciò è tanto più vero per una lingua come quella italiana, che è una lingua di civiltà su cui si fonda non poca parte della cultura europea. Lunga vita alla nostra Crusca!».

Da Torino aderisce Gianmaria Ajani, preside della Facoltà di Giurisprudenza, gli fa eco il Corriere notarile, un blog riservato a notai, che ha invitato gli iscritti a contribuire.

«Come imprenditore e cittadino italiano ho sempre rivolto la mia attenzione sia ai temi sociali che culturali della mia Regione - il Piemonte - che dell'Italia in generale, considerando la nostra madrelingua un bene primario per conoscere le nostre origini e poter avanzare verso il futuro. A tal fine provvederò quanto prima ad inviare un piccolo contributo di 2.000 euro e la sottoscrizione dell'Abbonamento al periodico "La Crusca per voi". Inoltre mi farò portavoce presso le varie sedi categoria che mi vedono coinvolto affinché tale somma possa essere incrementata» scrive l'imprenditore Gianni Canuto.

Un esempio concreto di aiuto.
Continuate a scrivere alla nostra casella di posta salvalacrusca@ilsole24ore.com e a diffondere il messaggio.

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