Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2012 alle ore 08:13.

My24

La questione è, in primo luogo, politica. Le tensioni sono legate alla presa di potere dell'Iran e alla sua presunta centralità rispetto ai mondi sciiti, fenomeni che tengono in allarme i regimi sunniti, a cominciare dall'Arabia Saudita, suo grande rivale nella regione. L'aspetto religioso è strumentalizzato. Occorre quindi decostruire i discorsi e analizzare ogni situazione, situandola nel suo contesto storico e sociale locale, e separare il politico dal religioso, o meglio, analizzare come i due si articolano. Gli sciiti dal 2003 hanno riportato numerose vittorie politiche e oggi hanno un peso maggiore sullo scacchiere regionale. Inoltre, anche se il fenomeno delle conversioni resta minimo, lo sciismo conosce un certo successo, in parte dovuto agli sforzi iraniani per diffondere una cultura religiosa sciita insieme razionalizzata e aperta alla spiritualità. Essa è in concorrenza con la visione salafita dell'Islam, che a sua volta ha guadagnato terreno. Dall'inizio del 2011 il mondo arabo è attraversato da sconvolgimenti senza precedenti, i quali traggono origine dalle popolazioni. Il loro motore non è dunque l'Islam, brandito come ideologia e "soluzione". Le rivendicazioni oltrepassano ampiamente le divisioni confessionali, anche se potrebbero farle riemergere, come nel caso del Bahrein o dell'Arabia Saudita. Tuttavia è chiaro che in questi due Paesi le rivendicazioni degli sciiti (siano essi maggioranza o minoranza), se reiterano tentativi di riconoscimento dei diritti delle comunità locali, fanno comunque eco alle parole d'ordine comuni a tutti questi movimenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ricercatore presso il Cnrs (Francia) e storico dello Sciismo contemporaneo. L'articolo che pubblicato è un contributo della Fondazione Oasis con sede a Venezia presieduta dall'arcivescovo di Milano Angelo Scola

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi