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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2012 alle ore 07:57.

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Il gran finale è appannaggio di tre assi che sanciscono il trionfo di The Artist. Michael Douglas e Tom Cruise hanno l'onore di assegnargli miglior regia- delitto contro Scorsese, ancora una volta beffato!- e miglior film, mentre è Natalie Portman, con una splendida presentazione di tutti i candidati a consacrare Jean Dujardin, che sul palco si muove e parla come il suo George Valentin.

Regalando un'esultanza finale quasi calcistica e un paio di passi del ballo della sua pellicola. Meraviglioso, infine, anche Colin Firth. A lui il compito di sorprenderci davvero in questa serata: i pronostici davano vincente Viola Davis per The Help come migliore interprete femminile, la busta ha detto Meryl Streep. Al terzo Oscar su 17 nomination. Ultima standing ovation e l'attore inglese le dice che la sua bravura "è irragionevole. Ogni volta alzi l'asticella rendendo più difficile per tutti noi fare questo lavoro per l'impossibilità di essere alla tua altezza". E lei, scottata da 13 nomination e 19 anni senza successo, chiude con un paio di frecciate. "Mezza America starà dicendo: ancora lei? Va bene così, io sono felice".

E "visto che qui non ci salirò più mio marito voglio salutarlo per primo, perché tutti sentano, senza la musica che copre le parole, quanto lo amo e che è grazie a lui che sono qui". Eccola la Lady di Ferro del cinema: la sua Thatcher, in un film pur molto brutto, è stata straordinaria. E lei la statuetta la vince insieme al truccatore storico, con cui lavora da 40 anni. Le belle favole dell'Academy.

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