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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2012 alle ore 08:14.

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Da allora, con l'indebolimento progressivo del partito cattolico, la pratica della cremazione ha messo radici. In Belgio vi sono undici crematori, altri cinque sono in costruzione, e altri due sono già previsti. Le differenze tra nord e sud non hanno a che vedere con eventuali differenze tra protestanti e cattolici. Secondo Petit, il ritardo vallone è dovuto alla presenza di enclaves rurali e conservatrici, al di là della cintura industriale che collega Tournai, Mons, Charleroi, Namur e Liegi.
«Stiamo assistendo a un progressivo riequilibrio tra nord e sud» – aggiunge il presidente dell'Association belge pour la Crémation, che guida anche l'Union crématiste européenne, l'associazione europea. D'altro canto, in un primo tempo, la scelta della cremazione rifletteva un sentimento anticlericale e forse anche antireligioso. Oggi non è più così: il 70% delle cremazioni è associato a una cerimonia religiosa. Il crematorio di Bruxelles ha un proprio cappellano».
L'abitudine della cremazione non suscita solo dubbi religiosi, ma anche etici. Alcune società recuperano le protesi mediche dopo l'incenerazione del cadavere. Una di queste ha sede in Olanda. Orthometals è stata fondata nel 1997. È presente in quindici paesi europei. Raccoglie 250 tonnellate di metallo all'anno. «Tutto è fatto in piena trasparenza» spiega da Zuidwolde il fondatore, Ruud Verbene. «Ai famigliari viene spiegato quello che facciamo e al 99% si dicono d'accordo».
«Che senso avrebbe» – spiega ancora l'imprenditore olandese – bruciare il corpo e seppellire le protesi? Verbene sottolinea che il metallo viene riutilizzato dall'industria, e non tornerà mai sotto forma di protesi in un corpo umano. Alla domanda se ha l'impressione di lucrare sui cadaveri dei defunti, risponde che il 75% dei profitti della sua azienda viene riversato ai crematori e investito in opere di beneficenza e in associazione caritative. Orthometals non è l'unica società del suo genere.
C'è chi offre di raccogliere le ceneri dei propri cari non solo in urne, ma anche in anelli o in pendoli. C'è chi propone di inviarle nello spazio. Chi addirittura vende speciali acquari con un doppio fondo nel quale inserire i resti del proprio famigliare. Infine, vi sono anche imprese che trasformano le ceneri in diamanti sintetici attraverso uno speciale processo di compressione. La "deriva mercantilistica" preoccupa l'Union crématiste européenne.
In origine, la cremazione doveva riflettere il desiderio di abbandonare la vita terrena senza lasciare segni apparenti. Ma sempre più spesso le ceneri vengono tenute in grandi colombari, nuovi cimiteri moderni: in contrasto con la modestia che sottintende questa scelta? L'uomo che più promosse questa abitudine in Belgio, Eugène Goblet d'Alviella, riposa in un mausoleo alto dodici metri nel Brabante Vallone. A sua difesa: morì nel 1925; sette anni prima della legge del 1932.
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