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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2012 alle ore 18:47.

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La Chiave di Tinto Brass (Olycom)La Chiave di Tinto Brass (Olycom)

Nonostante il genere erotico sia sempre stato ostacolato dalla censura, comunque, la lista è potenzialmente lunghissima. Come dimenticare la splendida Sharon Stone, che su un accavallamento di gambe troppo malizioso e su Basic Instinct ha costruito la sua fama? E come non ricordare quegli autori come Patrice Chereau o Michael Winterbottom che non hanno avuto pudori nel raccontare il sesso? Il primo verrà ricordato, in questo campo, per Intimacy, sesso vero, duro e puro e una bellezza come Kerry Fox nel cast, il secondo per aver girato 9 songs in cui ci ha fatto scoprire Margo Stilley, amazzone del sesso accompagnato da 9 concerti e poi per aver spogliato Kate Hudson e Jessica Alba nel violentissimo e disturbante in The killer inside me. E a dirla tutta pure nell'ultimo Trishna ci mostra una Freida Pinto che difficilmente dimenticheremo.

Altri grandi classici, dolenti e dolorosi, rappresentano il sottogenere erotico- punitivo: partiamo da L'amante di Jean-Jacques Annaud, tratto dal romanzo di Marguerite Duras, che ci fa ritrovare un più giovane Tony Leung (era il 1992) ma soprattutto Jane March fino ad arrivare a La noia di Cedric Kahn, Il danno di Louis Malle, La pianista di Michael Haneke.

Sophie Guillemin, Juliette Binoche e Isabelle Huppert vi sconvolgeranno, se non conoscete ancora questi capolavori in cui passioni insopprimili sfidano il perbenismo, il moralismo e la repressione. In Italia, ormai, si ha molta più paura di osare, ma uno come Davide Ferrario lo ha fatto: Guardami è ancora un mito per gli appassionati. Per la bellezza e l'audacia di Elisabetta Cavallotti e Stefania Orsola Garello, ma anche per l'insospettabile presenza di un ottimo Flavio Insinna. Un film del 1999, come La donna lupo di Aurelio Grimaldi ci fece invece conoscere l'attrice più sexy del cinema italiano: Loredana Cannata. A lui dobbiamo anche L'educazione sentimentale di Eugenie: scoprirete Sara Sartini, e non ve ne pentirete.

Questo gioco potenzialmente infinito di scovare il cinema "nudo" potrebbe andare avanti all'infinito e vi consigliamo di farlo con gli amici: non abbiamo citato, ad esempio, Emanuelle Beart e Monica Bellucci, che rendono erotico ogni film (la prima, in fondo, ne ha fatto solo uno "puro": il suo esordio, La riffa). Noi vi lasciamo con Histoire d'O dove trovate una meravigliosa Corinne Clery (mostrata nella sua sensualità in maniera totalmente diversa anche da Lucio Fulci ne Il miele del diavolo), con Emmanuelle interpretato dalla famosa Sylvia Kristel (entrambi diretti da Just Jaeckin) e con Emanuelle e gli ultimi cannibali che vede dietro la macchina da presa il grande Joe D'Amato - un monumento del genere come Russ Meyer - e davanti l'indimenticabile Laura Gemser.
Mai come questa volta è giusto augurarvi, quindi, buona visione.

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