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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2012 alle ore 08:15.

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L'opera che ora appare per la Utet compendia un lungo cammino, di insegnamento e di ascolto, che racchiuderei in una frase semplicissima di Johann Winckelmann: «La grazia è il piacevole secondo ragione e sono necessarie attenzione e diligenza per innalzare la natura al giusto grado di leggerezza» (Della grazia nelle opere d'arte). Questo "canone" obbedisce altresì al memorabile che ogni giorno incontriamo nelle nostre piazze: la nostra civiltà è stata fatta per durare e non per negarsi; ogni secolo è scandito da opere che lo hanno rappresentato nella memoria collettiva: sarebbe possibile pensare alla dignità dell'uomo, anche oggi, senza la Creazione di Adamo, di Michelangelo, nella Sistina?
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il premio e l'opera
Al nostro collaboratore
Carlo Ossola viene conferito il 9 maggio prossimo (alle 18), il Premio 2012 della Fondazione del Centenario della BSI, presso l'Università della Svizzera Italiana, Lugano (relatori Marco Baggiolini e Francisco Jarauta; letture di Antonio Ballerio). Nel palmarès del Premio figurano personalità quali Riccardo Bacchelli, Gianfranco Contini, Dante Isella, Vittore Branca, Carlo Bo, Giovanni Pozzi, Giorgio Orelli.
Esce nel contempo, in otto volumi di grande formato (4500 pagine e 1000 immagini a colori), per le edizioni Utet, con la collaborazione di Giacomo Jori, la sua Letteratura Italiana. Canone dei classici – dall'Europa latina alle Letture di fine e inizio millennio – che attesta, con ampi commenti, il tesoro delle nostre lettere (info: www.utet.it). Qui a fianco Ossola spiega le ragioni della sua ricerca.

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