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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2012 alle ore 08:15.

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Il tasso di violenza, in particolare di violenza sulle donne, è altissimo (il Sudafrica è in testa ai Paesi dove si registra il maggior numero di stupri). Secondo il Coefficiente di Gini, le disuguaglianze sono aumentate e il Sudafrica è rimasto il Paese con l'indice di disuguaglianza più alto al mondo nonostante il massiccio investimento nell'istruzione (20 per cento della spesa pubblica). Ufficialmente il tasso di disoccupazione è del 25 per cento, ma in realtà potrebbe aggirarsi intorno al 40 per cento.
Le conglomerate minerarie sudafricane come il colosso Anglo American hanno potuto approfittare delle politiche governative di liberalizzazione per globalizzarsi, investendo più all'estero che nel Paese (oggi Anglo American è quotata alla Borsa di Londra) e hanno anche liquidato alcune delle loro compagnie locali a imprenditori neri acquisendo così capitale politico. I lavoratori neri hanno visto i propri stipendi levitare in termini reali. A perderci in tutto questo sono i tanti giovani disoccupati e la loro frustrazione cresce alla vista della borghesia nera che sul post-apartheid ha prosperato. Come spiega Moeletsi Mbeki, fratello di Thabo Mbeki, il successore di Mandela alla presidenza del Sudafrica, «L'Anc è diventato il partito nei nouveaux riches». Il guaio è che qualcuno dei miei studenti sudafricani potrebbe unirsi ai nouveaux riches e lasciare indietro chi era povero ieri e lo resterà domani.
(Traduzione di Francesca Novajra)
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