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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2012 alle ore 08:15.

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Non posso dirvi di più, ma forse la decisione finale nei confronti di Livia è un'ulteriore recita da parte di Montalbano, solo che il problema è assai più complicato. Perché sia il personaggio che la persona Montalbano sono perfettamente consapevoli del fatto che come personaggio e come persona non sono indipendenti dal loro far parte dell'immaginario collettivo. Non sono come le persone normali di questa terra, che devono rendere conto di ciò che fanno a un numero assai limitato di persone: loro devono misurarsi con milioni di persone (!?), pronte ad approvare o a condannare qualsiasi scelta, qualsiasi infinitesima presa di posizione, magari assunta per stanchezza o per, perché no, inettitudine. Ecco, l'inettitudine, che caratterizza lo standard delle nostre normalissime vite, a Montalbano non è permessa, neanche per cinque minuti. Camilleri ha cercato numerose volte di farcelo capire, ma su Montalbano gravano così tante aspettative che ormai neanche Camilleri ci può fare molto.
Oggi Montalbano sa che anche se alza un sopracciglio è osservato da milioni di persone, che nutrono fortissime aspettative su di lui, non gli permetterebbero nessun errore. È vero, è famoso e celebrato, ma anche lui, come tutti i personaggi famosi, forse vorrebbe maggiore libertà, per esempio quella di mettere su panza. Montalbano è diventato un attore. La sua vita è bella, ma forse è stancante, molto stancante. E se un giorno Montalbano si stufasse di essere quello che è e decidesse di cambiare completamente vita e di uscire dai vincoli che lo attanagliano?
Mi pare di capire che Andrea Camilleri stia preparando per Montalbano quel giorno. Camilleri è come l'oracolo di Delfi, parla per accenni, ma quello che sembra è che stia allestendo per Montalbano un orizzonte di libertà, nei confronti di quello che ci si aspetta da lui. Chi lo sa?
Non è dato di escludere una circostanza in cui Montalbano abbandonerà le sue numerose maschere e si presenterà, finalmente, «di persona personalmente».
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Andrea Camilleri, Una lama di luce, Sellerio, Palermo, pagg. 264, € 14,00 Il cortecciascrittore
Prestigioso riconoscimento in Inghilterra per il nostro scrittore Andrea Camilleri: ha vinto l'International Dagger, il premio attribuito dalla Crime Writers' Association. L'annuncio è stato fatto venerdì a Londra. Il libro con il quale lo scrittore siciliano si è aggiudicato l'ambìto premio è Il campo del vasaio (The Potter's Field). Camilleri era già stato finalista altre due volte al premio Dagger. Premiandolo, la giuria ha dichiarato che «Camilleri mescola personaggi, trame e riflessioni sulle questioni politiche e sociali italiane con una satira beffarda – mai amara». «È un riconoscimento straordinario», ha commentato il suo editore italiano, Antonio Sellerio. Camilleri è tradotto in 35 Paesi. In Italia ha già venduto 16 milioni di copie.

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