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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2012 alle ore 08:18.

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Venezia in quegli stessi anni sta emancipandosi dalla decadente visione romantica per entrare nella modernità. Erano gli anni in cui uomini come Pietro Foscari e Giuseppe Volpi concepivano il ponte della Libertà e il polo industriale di Marghera, la Biennale e il festival del Cinema al Lido. Il jazz invadeva il Canal Grande dall'Arca di Noé, il ritrovo notturno di Cole Porter ospitato in un barcone ormeggiato di fronte alla Salute, mentre Henry Moore e Modigliani erano esposti in Biennale. Il Lido e la Malcontenta diventano i due poli della nuova energia che attraversa la città fino a quando prima le leggi razziali e poi la guerra non cancellarono una stagione senza precedenti. La vita alla Malcontenta si arresta, ma non per sempre. Landsberg la regalerà ad un giovane e bellissimo aristocratico inglese, Claud Phillimore, che la abiterà a lungo per poi cederla ad Antonio Foscari, autore del libro che vi ho descritto dove per altro, in un post scriptum, racconta con levità un presente in continuità col passato.
Nell'agosto del 1933 Robert Byron prende il tè a Malcontenta con Bertie e Catherine, il giorno prima di partire per l'Asia centrale, un viaggio che racconterà in The Road to Oxiana, il libro che Bruce Chatwin considerava il migliore mai scritto da un viaggiatore. In quelle pagine Byron ci regala osservazioni penetranti sulla villa e chiosa: «L'Europa non avrebbe potuto donarmi un addio più affettuoso di questa trionfante affermazione di razionalità europea».
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la presentazione
Il libro di Antonio Foscari, Tumult and Order. Malcontenta 1924-1939 (Zurich, Lars Müller Publishers) viene presentato in anteprima a Venezia oggi alle ore 11,30 alla Peggy Guggenheim Collection. Intervengono Philip Rylands, Pierre Rosenberg, Guido Beltramini e Lars Müller.

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