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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2012 alle ore 10:42.

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I quattro film con Brosnan, rispetto ai precedenti più vicini al genere thriller che allo spy-movie, ebbero strepitosi incassi ai botteghini, ma la critica e i giudizi degli esperti diventarono sempre più freddi, a causa di una formula narrativa stereotipata e ormai stantia.

Per questo si optò per un nuovo inizio, un reboot della saga che partisse dalle origini di Bond, con un nuovo interprete: il risultato fu «Casino Royale», non a caso tratto dal primo romanzo di Fleming, uscito nel 2006 con la regia di Martin Campbell e il volto di Daniel Craig.

L'attore rivoluzionò il personaggio sia nell'aspetto fisico (i capelli biondi, mai avuti da altri 007 prima di lui) che nei modi più bruschi e certamente meno eleganti dei suoi predecessori. Nonostante diverse titubanze dei fan, il film si rivelò un prodotto di buona fattura, adeguato a quel "nuovo inizio" di cui Bond aveva un grande bisogno.

Il successivo, insipido, «Quantum of Solace», diretto da Marc Forster nel 2008, non ebbe pari accoglienza, mentre si attendono grandi cose da «Skyfall», considerando il nome del regista Sam Mendes (autore di pellicole come «American Beauty» del 1999 e «Revolutionary Road» del 2008) e la presenza di un cast importante.

Particolare curiosità è legata a Javier Bardem: vestendo i panni del cattivo di turno, prosegue una tradizione di attori importanti che prestano volto e voce all'antagonista di 007. Basti ricordare, tra gli altri, Joseph Wiseman in «Licenza di uccidere», il grande Adolfo Celi in «Thunderball», Christopher Lee in «L'uomo dalla pistola d'oro» del 1974, Michael Lonsdale in «Moonraker» del 1979 fino a Mathieu Amalric in «Quantum of Solace».

Oltre agli attori e alle prestigiose colonne sonore, determinante valore aggiunto alle pellicole, il successo di 007 è anche legato alle Bond Girls, vere e proprie femme fatales presenti in tutti i titoli della serie. Dall'apparizione di Ursula Andress, che esce dall'acqua come la Venere di Botticelli in «Licenza di uccidere», le Bond Girls sono diventate immediatamente un mito nel mito: memorabili, tra le tante, Daniela Bianchi («Dalla Russia con amore»), Shirley Eaton ricoperta d'oro in «Missione Goldfinger», Lana Wood («Una cascata di diamanti»), Carole Bouquet («Solo per i tuoi occhi» del 1981), Michelle Yeoh («Il domani non muore mai» del 1997) e la coppia Eva Green - Caterina Murino in «Casino Royale». Il duro compito di non farle rimpiangere, in «Skyfall», toccherà all'attrice e modella francese Bérénice Marlohe e all'inglese Naomie Harris.

Come spesso è capitato con i film targati 007, anche quest'ultimo è stato accompagnato da grosse polemiche nelle settimane precedenti all'uscita: i produttori hanno accettato una ricca offerta della Heineken, circa 60 milioni di euro, per dare spazio ai prodotti del colosso olandese. I fan storici della serie, dai siti e dai social network, si sono organizzati per boicottare tale scelta, invitando gli spettatori di tutto il mondo ad accogliere con boati di disapprovazione la sequenza in cui Bond, al posto dello storico Martini "agitato e non mescolato", ordinerà una bottiglia della nota birra olandese.

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