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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2012 alle ore 10:44.

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A Pisa, presso Palazzo Blu (dal 13 ottobre 2012 al 3 febbraio 2013) c'è Wassily Kandinsky. "Dalla Russia all'Europa" è una mostra con circa cinquanta opere del maestro russo padre dell'astrattismo, provenienti in maggioranza dal Museo di Stato di San Pietroburgo, che consentiranno di percorrere il cruciale ventennio compreso tra il 1901 ed il 1922 quando l'artista lasciò il suo paese per trasferirsi in Germania. La rassegna presenterà un Kandinsky inedito per l'Italia, e ricostruirà la storia e le origini della sua arte, a partire da una sorprendente sezione dedicata alle radici visive e concettuali della sua opera, con rari oggetti appartenenti alla tradizione dello sciamanesimo - raccolti negli stessi anni in cui Kandinsky li appuntava sui suoi taccuini - e con coloratissimi manufatti della tradizione folclorica russa. In esposizione ci saranno i dipinti nati in atmosfera simbolista, le opere del periodo di Murnau, le grandi tele dei pochi anni in cui Kandinsky divenne il punto di unione tra le avanguardie occidentali - raccolte intorno a Der Blaue Reiter – fino ai capolavori del periodo finale della sua permanenza in URSS, impegnato nella costruzione di un sistema vasto di musei, ma violentemente avversato dai sostenitori delle avanguardie più radicali, in particolare dai costruttivisti.
www.mostrakandinsky.it

Per la prima volta a Roma una rassegna su Johannes Vermeer, massimo esponente della pittura olandese del XVII secolo, non rappresentato nelle collezioni italiane. La mostra alle Scuderie del Quirinale ("Vermeer: Il Secolo d'oro dell'arte olandese", dal 27 settembre 2012 al 20 gennaio 2013) include, infatti, una preziosa selezione di opere rarissime del maestro di Delft (provenienti da musei di tutto il mondo) e all'incirca cinquanta opere di artisti olandesi suoi contemporanei. La pittura intima e ricca di sfumature di Vermeer affrontava per lo più temi incentrati sul privato. La famiglia, i gesti e i momenti della vita quotidiana, la lettura e la scrittura, il corteggiamento, la musica e lo studio della scienza. E, ancora, le vedute della città, gli squarci di un mondo silente e operoso, luminosi di ironia e di assorta tenerezza. In anni recenti l'arte olandese è stata abbondantemente e universalmente riscoperta e diverse rassegne espositive le sono state dedicate in tutto il mondo. Per l'Italia si tratta di una prima assoluta: mancava ancora una mostra veramente esaustiva su quel felice periodo artistico che fu il XVII secolo nei Paesi Bassi, sia per l'estrema difficoltà a reperire le opere (conservate assai gelosamente da pochi musei e intoccabili collezionisti), sia per la loro fragilità.